Morto per Covid, altro regalo del medico Trezzi: il suo studio resterà aperto

Ha perso la vita a dicembre per il coronavirus, i pazienti dirottati fino a Cologno. La famiglia offre la sede perché il successore rimanga nel rione Vittoria

La carenza dei professionisti interessa ormai tutto il Milanese

La carenza dei professionisti interessa ormai tutto il Milanese

Sesto San Giovanni (Milano) - La soluzione , per il rione Vittoria, potrebbe arrivare proprio dalla famiglia di Roberto Trezzi, il medico di base che lo scorso 23 dicembre è scomparso dopo essersi ammalato di Covid. Da quel giorno i suoi assistiti sono rimasti senza un servizio di prossimità e altri due professionisti sono andati in pensione. Due sono stati sostituiti in modo definitivo, una posizione resta vacante, ma i residenti del quartiere – a metà tra Marelli e il Rondò – devono andare fino in via Fratelli di Dio, per una visita o anche solo una ricetta. "La famiglia del dottor Trezzi, con grande sensibilità, mette a disposizione la sede dello studio. In questo modo potremo avere più possibilità di avere assegnato un nuovo medico proprio nel rione", spiega l’assessore ai Servizi sociali Roberta Pizzochera. Questo mese è in programma un bando di Ats per reperire figure professionali da inserire negli ambiti sguarniti. "Ambito non è quartiere. Ma Ats ci ha detto che, se il Comune indica un luogo dove inserire il servizio, a quel punto il servizio viene di fatto legato al luogo – sottolinea Pizzochera –. Abbiamo già approvato, in Giunta, un atto di indirizzo e lo abbiamo presentato ad Ats".

La famiglia ha così manifestato la volontà che lo studio di via Monte San Michele 178 rimanga un presidio socio-sanitario alla memoria del dottor Trezzi. Di recente il consiglio comunale all’unanimità aveva voluto una targa in suo onore fuori dal civico. "Chi accetta l’incarico resterà nel rione e non andrà in un altro studio come accaduto in passato, lasciando scoperte intere zone. Abbiamo chiesto ad Ats di darci con almeno un mese di anticipo la lista dei medici in procinto di pensionamento, così da poter informare la cittadinanza, studiare e programmare soluzioni, ma ci è stata rifiutata. Siamo la terza città per densità di popolazione, dopo Milano e Napoli: perdere anche solo un medico significa avere almeno 1.200 sestesi con un disagio".

Oggi i vecchi assistiti di Trezzi devono andare fino al confine con Cologno. Paolo Langosco, medico di base colognese, ha acquisito alcuni pazienti da Sesto. "Ne ho 1.200, a cui se ne sono aggiunti 70 di Sesto. La nostra città regge rispetto ad altre ma la situazione è al limite: ci sono pochissimi posti ancora disponibili e medici che hanno 1.700 assistiti – rivela il dottore di via Cavallotti –. Un numero già faticoso in momenti normali, ingestibile in pandemia". Quando i compiti sono moltiplicati. "Ci sono pazienti che prima non avevamo mai visto, perché giovani e senza patologia, e ora hanno con il virus hanno bisogno. Ci sono i cronici. Le attività ambulatoriali che, seppur ridotte, continuano. Le telefonate di monitoraggio, i tamponi, l’attivazione delle Usca, le ricette da compilare, firmare e mandare via mail per non avere assembramenti fuori dallo studio. Un lavoro che, con quei numeri, diventa ancora più complesso".  

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