Pioltello: la maxi-rissa che ha bloccato i treni. Quali bande si sono fronteggiate

Esplosione di violenza dopo la lite fra un tunisino e un egiziano. Cinque denunciati, centinaia di persone giù dai treni

La stazione di Pioltello-Limito

La stazione di Pioltello-Limito

Ora di punta in carrozza, scoppia un alterco e poi divampa la rissa. Due feriti lievi, treni in ritardo, passeggeri spaventati e un’ora di caos sono il bilancio di una maxi rissa scoppiata ieri a metà pomeriggio tra due bande di tunisini ed egiziani, consumatasi fra convoglio (il regionale Milano-Verona delle 16.25), banchina ed esterno della stazione di Pioltello. Due dei coinvolti sono stati portati in ospedale: un ventitreenne egiziano al San Raffaele per lievi ferite alla testa e un diciannovenne tunisino, dimesso con 20 giorni di prognosi per lussazione della spalla.

Entrambi, così come altri tre tunisini di 19, 22 e 27 anni, sono stati denunciati dai carabinieri per rissa e ingresso illegale in Italia. Tutti gli altri, almeno cinque o sei, sono tuttora ricercati. Placata la situazione, gli investigatori sono ancora al lavoro per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti, comunque restituita da molti testimoni, e il motivo della rissa, ancora poco chiaro. Tutto è iniziato, e questo è sicuro, a bordo del treno, giunto in fermata a Pioltello e pieno di passeggeri. Fra loro due tunisini, già intercettati senza biglietto e allontanati dai controllori. All’improvviso, a treno ancora fermo, lo scoppio dell’alterco, fra i due, o uno dei due, e un ragazzo egiziano.

A dar manforte alle fazioni, dopo una prima concitata sequenza di botte, corse, saliscendi dai convogli, urti e spintoni ai passeggeri, altri connazionali; infine la rissa collettiva, consumatasi a suon di calci e pugni fra la banchina e l’esterno dello scalo. Al suono delle sirene delle pattuglie, il consueto fuggi fuggi dei coinvolti: in stazione solo i due contusi sanguinanti e pochi altri, tutti bloccati e poi identificati in caserma. Per i treni un ritardo di una quarantina di minuti. All’arrivo dei militari, la stazione era ancora nel caos: treni fermi e un centinaio di passeggeri riversati fra binari e banchine. I sopralluoghi e la raccolta delle testimonianze di passeggeri e personale ferroviario si sono protratti sino al tardo pomeriggio.

 

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