Niente musica, matrimonio rovinato: Costituzione violata e maxi rimborso

La band ha avuto un incidente, ma per il giudice la giustificazione non basta. Coppia di sposini vince la causa

Un matrimonio (Archivio)

Un matrimonio (Archivio)

Milano, 28 agosto 2021 -  Un matrimonio a Tropea, paradiso turistico sulle coste della Calabria, guastato dall’assenza del gruppo musicale, partito da Milano, che il 30 giugno del 2018 avrebbe dovuto fare da colonna sonora al lieto evento. Un incidente stradale, secondo la versione della band, avrebbe impedito di raggiungere il Sud Italia. Gli sposi hanno chiesto, almeno, il rimborso del cachet già versato alla società che ha fornito il complesso, senza ricevere un euro.

È l’antefatto di una battaglia legale che si è trascinata davanti al giudice di pace di Milano, con al centro il cosiddetto “danno da matrimonio rovinato”. Battaglia che si è conclusa con la condanna della società: dovrà risarcire un danno morale pari a "circa dieci volte il corrispettivo pattuito", oltre a 1500 euro per le spese legali. Una stangata, argomenta il giudice Diego Perucchini, dovuta anche "all’importanza sociale riconosciuta" a un evento "diretto al soddisfacimento dei diritti inviolabili tutelati dall’articolo 2 della Costituzione". Fra i diritti inviolabili sanciti dalla Carta c’è, infatti, anche la "libertà della comunità familiare", cioè il matrimonio. Il giudice afferma che "la lesione dell’interesse sotteso al contratto e relativo alla riuscita di una cerimonia che rappresenta un unicum nella vita di una coppia comporta uno stato di profondo e persistente dispiacere, di stress, di nervosismo, di preoccupazione e di imbarazzo". Respinte al mittente le giustificazioni avanzate dalla società fornitrice del servizio, che aveva parlato di un inadempimento dovuto a una causa esterna, come un incidente stradale: "L’incidente appare oltre che sfornito di certa prova anche non integrare circostanza eccezionale, inevitabile, imprevedibile e, soprattutto, insuperabile". La società, in sostanza, aveva la possibilità di mandare alle nozze una band in sostituzione, magari reclutata sul posto, tentando almeno di salvare la festa, garantendo musica e danze. Gli sposini e gli invitati, invece, sono rimasti senza una colonna sonora per quello che, chiosa il giudice, "dovrebbe essere uno dei giorni più belli della vita". E il "turbamento patito" a causa dell’assenza dei musicisti "non può che condizionare negativamente il ricordo di un giorno unico e non ripetibile".  

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