
L’architetto Marzio Marzorati «Gestita bene anche la questione delle vasche di laminazione»
Si conclude dopo cinque anni l’esperienza dell’architetto Marzio Marzorati come presidente del Parco Nord Milano. "Sono orgoglioso. È stata un’avventura, ma anche una responsabilità e un impegno meraviglioso. Ho potuto farlo grazie a questa comunità di lavoratori e lavoratrici, che fanno vivo il parco ogni giorno con eroismo quotidiano verso la natura e verso questo presidio sanitario per la comunità locale". Tanti i ringraziamenti di Marzorati, che potrebbe essere riconfermato alla guida del polmone verde metropolitano. "Ovviamente ringrazio tutti i cittadini, le associazioni, chiunque del parco fa un valore importante per la propria vita, la propria esistenza e per le proprie relazioni. Ringrazio la comunità dei sindaci del Parco, la Città Metropolitana di Milano e il mio consiglio, che mi ha accompagnato in questi cinque anni con grande attenzione e partecipazione".
Un mandato di grandi successi. "Sono soprattutto orgoglioso dei risultati che abbiamo raggiunto in questi anni. Tra le tantissime attività portate avanti ci sono gli acquisti di terreni: quasi 24 nuovi ettari nel territorio della Balossa, diventati di proprietà del Parco, che si aggiungono agli 11 ettari di compensazione delle vasche di laminazione, altro verde che è entrato a patrimonio. Abbiamo gestito anche quella difficoltà con grande competenza, restando vicini ai cittadini e alle loro preoccupazioni". Tra le voci “attive“ il programma ForestaMi, le collaborazioni con le aziende e con Fondazione Prada, che lo scorso anno ha “adottato“ il Parco Nord, donando 300 piante per sostenere il ripristino dopo gli abbattimenti causati dai nubifragi e dalle trombe d’aria. E poi il progetto Spugna, per i terreni drenanti, e il cantiere, in corso d’opera, per trasformare il posteggio di via Turoldo a Cinisello in un’area multisport con pista di atletica, zona skateboard e roller, campo di volley e di basket. "Abbiamo rinnovato le guardie ecologiche volontarie, facendole diventare un gruppo veramente coeso e partecipato, così come i volontari arancioni. Infine, il Pnrr, i progetti europei, la relazione con Federparchi, i processi di comunicazione che hanno cambiato il Parco Nord nel rapporto con la sua comunità di riferimento".
E “dulcis in fundo“, il grande sogno che si è avverato. "In particolare, penso all’ampliamento del parco con i 150 ettari nuovi del Gubrià a Cinisello Balsamo, un’annessione che ci fa arrivare quasi a mille ettari complessivi. Questo è un risultato degli ultimi giorni, che si è concretizzato grazie alle capacità delle amministrazioni locali".