Processo Maroni, udienza rinviata. Pm: "Prossima volta si nomini sostituto difensore"

L'avvocato Aiello non è presente per motivi di salute ed è la terza volta che viene chiesto il legittimo impedimento

Roberto Maroni

Roberto Maroni

Milano, 27 aprile 2017 - Udienza rinviata: è la terza volta consecutiva per il processo milanese a carico di Roberto Maroni. Il difensore del governatore lombardo, Domenico Aiello, ha infatti ancora un forte mal schiena che gli ha impedito di essere presente all'udienza di oggi. Aiello ha già ottenuto due rinvii consecutivi per legittimo impedimento dovuto, appunto, alle sue condizione di salute. Il primo il 16 marzo e il secondo giovedì scorso, 20 aprile, giorno dell'ultima udienza, quando il legale di Maroni aveva trasmesso al Tribunale un certificato medico, firmato dal suo chirurgo, che ha prescritto 10 giorni di riposo assoluto. Vale a dire, calendario alla mano, fino alla fine del mese. "Se ogni volta per un'udienza c'è un problema di salute, questo processo, che è fermo da più di due mesi, rischia di rimanere fermo al palo fino alla primavera del 2018", ha commentato il pm di Milano Eugenio Fusco, facendo un implicito riferimento al periodo in cui in Lombardia si voterà per il rinnovo di Giunta e Consiglio,. I giudici della quarta sezione penale (presidente del collegio Maria Teresa Guadagnino), dopo una camera di consiglio, hanno accolto l'istanza di rinvio del difensore e aggiornato il processo al 6 maggio precisando, però, che "sarà onere del difensore nominare" un suo sostituto se perdurerà "l'impedimento" dell'avvocato. 

Secondo l'accusa Maroni - imputato per induzione indebita e turbata libertà nella scelta del contraente - avrebbe esercitato pressioni per favorire due sue ex collaboratrici. In un caso per ottenere da Expo il pagamento delle spese di viaggio di Maria Grazia Paturzo, donna a cui secondo la ricostruzione del pm il governatore sarebbe legato "da una relazione affettiva", nella missione istituzionale a Tokio dei primi di giugno 2014. E nella seconda circostanza per far ottenere a Mara Carluccio, altra sua ex collaboratrice al Viminale, un contratto cucito "su misura" per lei da Euopolis, società regionale di formazione professionale.

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