Marelli, fuoriuscite indolori Incentivi a chi lascia il posto

Trovata l’intesa per i 550 lavoratori di cui la multinazionale vuole sbarazzarsi. Fra le misure l’accompagnamento alla pensione o 24 mensilità garantite

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di Giovanni Chiodini

Non sarà un ridimensionamento "lacrime e sangue". I 550 dipendenti della Marelli che entro i prossimi mesi dovranno lasciare l’azienda saranno scelti esclusivamente su base volontaria, col pagamento di incentivi o con l’accompagnamento alla pensione. Un accordo in tal senso è stato raggiunto tra l’azienda e le organizzazioni sindacali in sede nazionale. In pratica i 550 esuberi - e tra essi un centinaio di dirigenti - saranno indicati tra coloro i quali accetteranno le condizioni dettate dall’azienda.

"Si tratta di un accordo positivo che ci ha consentito di approfondire le missioni industriali dei siti e che scongiura il rischio di esuberi unilaterali utilizzando gli strumenti oggi a disposizione. È evidente però che sono necessari ulteriori strumenti specifici, di tutela delle attività industriali e di salvaguardia dell’occupazione", è il commento dei sindacati.

Duecento lavoratori potranno abbandonare la Marelli a queste condizioni: con un assegno pari a 24 mensilità (comunque non inferiore ai 40 mila euro) per i lavoratori con una anzianità in Marelli inferiore ai 5 anni (50 mila minimo per impiegati e superiori) e con un assegno pari a 36 mensilità (con assegno non inferiore ai 70 mila euro, e 100 per gli impiegati) per chi ha una anzianità di servizio maggiore. In aggiunta l’azienda mette sul piatto altri 20mila euro per quei lavoratori che presenteranno le loro dimissioni volontarie entro il 30 aprile. Gli incentivi saranno minori per chi è prossimo alla pensione (entro tre anni).

Per questi lavoratori non è prevista l’ulteriore possibilità di ricevere la Naspi o da altro trattamento di disoccupazione, in quanto non sono state precedute dalla apertura di procedure di licenziamento e dunque sono qualificate come uscite volontarie in senso stretto. Per gli altri 350 lavoratori verrà attivato un contratto di espansione (che dovrà comunque prima passare al vaglio del Ministero del Lavoro): ciò permetterà loro di raggiungere in un tempo massimo di 5 anni la pensione. Per ottenere dallo Stato i benefici del contratto di espansione la Marelli si impegna a riassumere un terzo dei lavoratori in uscita (117) e per questi avranno una precedenza i 90 lavoratori attualmente occupati con contratti da somministrati negli stabilimenti di Bari e di Venaria, e circa 30 ingegneri per l’area ricerca e sviluppo.

Le uscite dei lavoratori posso avvenire da oggi sino al 30 giugno, rispettando comunque delle esigenze tecnico organizzative dell’azienda. È anche previsto nell’accordo il principio della mobilità interna alla azienda, per consentire passaggi da mansioni potenzialmente in esubero a mansioni rese libere dalle suddette uscite.

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