Lui 33 anni, lei 83: le porta via gioielli, orologi e tv

Il ragazzo ha finto di essere innamorato della ex funzionaria di banca. Spariti 328mila euro. Indagati anche i genitori e una notaia

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di Nicola Palma

Un’intera famiglia a carico dell’anziana facoltosa. Non solo il figlio, che l’aveva irretita fingendosi innamorato, ma anche i genitori, che nella loro gioielleria avevano messo in vendita alcuni dei monili della donna e che a casa avevano un televisore da 55 pollici acquistato coi soldi della malcapitata. Senza dimenticare l’amico del “toy boy“, che a sua volta ha approfittato del ricco raggiro, e la notaia che ha presenziato a una donazione a cinque zeri dall’ultraottantenne al ragazzo che l’aveva soggiogata. I cinque risultano ora indagati a vario titolo con le accuse di circonvenzione di incapace e riciclaggio. L’indagine, condotta dagli agenti della Squadra interventi speciali della polizia locale sotto il coordinamento del pm Marina Petruzzella, nasce dall’esposto di una parente dell’anziana, una nipote, che nei mesi scorsi riferisce alla Procura dei sostanziosi ammanchi dai conti corrente. Gli accertamenti dei ghisa vanno a ritroso fino al 2017, quando avviene il primo incontro tra la ottantatreenne R.M., ex funzionaria di banca in pensione, e il trentatreenne N.D., che lavora come commesso in un negozio che vende abiti in cachemire a Cortina d’Ampezzo. Il giovane si mostra subito interessato alla donna, che due volte l’anno trascorre periodi di vacanza nella località sciistica delle Dolomiti, e tra i due inizia una frequentazione piuttosto stretta: N.D. la chiama più volte al giorno e la raggiunge spesso a Milano, dove la donna risiede, riempiendola di attenzioni.

A quel punto, iniziano le richieste di denaro e le passeggiate per le vie dello shopping: risultano acquisti di Rolex e gioielli Cartier e Bulgari, borse Dior e dispositivi tecnologici Sony e Apple, per un ammontare complessivo di 150mila euro. E della spesa gratis si avvantaggia pure un amico del trentatreenne, V.L., che accompagna la coppia e a sua volta fa compere a sbafo. I due convincono la donna a recarsi da una notaia (che si è difesa sostenendo di aver comunque inviato una segnalazione sull’operazione sospetta) per farsi intestare una donazione da 120mila euro, facendo così salire il bottino della truffa a quota 270mila euro. La storia va avanti per tutto il 2018 e per buona parte del 2019: N.D. è talmente spregiudicato da andare in giro con il bancomat della vittima (nella rubrica del suo smartphone è stato ritrovato il pin della tessera) per pagare cene in ristoranti costosi, serate in discoteca o in locali di lap-dance e soggiorni in alberghi a cinque stelle; per non parlare dei contanti depositati direttamente sul suo conto. Dell’imbroglio, hanno ricostruito i vigili della Sis del Radiomobile, sapevano anche i genitori, se è vero che nella loro gioielleria di Cortina sono stati ritrovati alcuni dei preziosi sottratti all’ottantatreenne. Non basta: nell’abitazione di V.D., 68 anni, e della moglie M.C., 64, è stato sequestrato pure un mega televisore. Il tutto alle spalle della signora R.M., che non ha mai sospettato nulla: sentita dagli investigatori a indagine quasi ultimata, ha sì criticato alcuni atteggiamenti del “fidanzato“, senza però dare l’impressione agli interlocutori di aver ben compreso né la gravità dei comportamenti di chi ha finto amore per lei né l’ingentissimo danno arrecato a un patrimonio messo su in anni e anni di sacrifici. I suoi parenti, assistiti dal legale Lara Andrea Rigamonti dello studio Accolla e associati, hanno ottenuto per l’anziana un amministratore di sostegno, l’avvocatessa Valentina Beccaria. Oltre agli oggetti recuperati tra Milano e Cortina, i ghisa hanno anche “congelato“ 175mila euro giacenti sul conto di N.D., su mandato del pm Petruzzella. "Un plauso per l’accuratezza e la rapidità delle indagini dei nostri agenti, che hanno permesso di fermare questi delinquenti prima che dilapidassero tutto il patrimonio della donna", il commento della vicesindaco Anna Scavuzzo e del comandante della polizia locale Marco Ciacci.

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