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Lo scivolone di Chiara Caponetto. Corrado Biondino sospeso dal PdL

Nel Sud Milano, quello della consigliera sandonatese Stefania Bruschi non è il primo scivolone social che si registra da parte...

Nel Sud Milano fra gli scivoloni social anche quello della leghista Chiara Caponetto

Nel Sud Milano fra gli scivoloni social anche quello della leghista Chiara Caponetto

Nel Sud Milano, quello della consigliera sandonatese Stefania Bruschi non è il primo scivolone social che si registra da parte di politici e rappresentanti delle istituzioni. Nel febbraio 2021 Chiara Caponetto, allora consigliere comunale della Lega a San Giuliano (incarico che riveste tuttora), aveva preso parte ad un’accesa discussione social su Foibe e Anna Frank, ironizzando inoltre su Greta Thunberg e i vaccini anti Covid. All’estensore di un post che ripercorreva la storia di un esule istriano, Caponetto aveva scritto: "Da comunista radical chic che avrà sicuramente fatto le scuole comuniste italiane e l’avranno rinco...nita fin dalle elementari con il diario di Anna Frank, si beva pure la pappardella già pronta che Tito è un grande e Hitler un assassino. Se per lei Anna Frank è una vittima e le bimbe esuli giuliane non lo sono vuol dire che lei è vittima del pensiero unico. Mi saluti Greta e i Gretini, le SarPDine e mi raccomando disegni un bell’arcobaleno, ma non prima di essersi vaccinato". La persona apostrofata con queste parole aveva invitato Caponetto a smetterla, e lei aveva rilanciato: "Non rispondo più perché coi comunisti non ci devo parlare".

Nel maggio 2013 il sangiulianese Corrado Biondino era stato sospeso dal Popolo delle Libertà, del quale era il coordinatore locale, dopo aver pubblicato su Facebook un’immagine, nella quale si domandava se non venisse voglia di "prendere a picconate" gli allora sindaci di San Giuliano e Milano, Alessandro Lorenzano e Giuliano Pisapia, centrosinistra. Alcuni giorni prima, a Milano, un ghanese di 31 anni aveva aggredito alcuni passanti a colpi di piccone, uccidendone 3 e ferendone altri. Fino a quel momento Biondino era stato un esponente politico tra i più attivi. Poi la pubblicazione di quell’immagine, giudicata da qualcuno come un’istigazione alla violenza, gli è costata la fuoriuscita dal partito, disposta da Angelino Alfano, ai tempi segretario nazionale del Popolo delle Libertà.