Insulti e minacce a Liliana Segre sui social network, aperta un'indagine a Milano

Il fascicolo, contro ignoti, è coordinato dal capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili. La senatrice: "Gli haters? Sono persone di cui avere pena"

Liliana Segre

Liliana Segre

Milano, 28 ottyobre 2019 - La Procura di Milano ha aperto un'indagine per molestie e minacce per gli insulti arrivati sui social network alla senatrice a vita Liliana Segre. Il fascicolo è a modello 44, contro ignoti, ed è coordinato dal capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili. È aperto dal 2018 ma se ne è avuta notizia soltanto oggi. Segre, 89 anni, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone dell'Olocausto,aveva recentemente denunciato di ricevere 200 messaggi incitanti all'odio razziale al giorno. Nei giorni scorsi il mondo della politica ha espresso la sua solidarietà alla senatrice a vita. La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha parlato di "un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell'antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ritrovato la pace, la libertà e il progresso"; il premier Giuseppe Conte ha annunciato che inviterà "tutte le forze politiche in Parlamento a mettersi d'accordo per introdurre norme contro il linguaggio dell'odio, via social e a tutti i livelli".Le persone che ogni giorno sul web le inviano centinaia di messaggi di odio, "vanno curate".

Per la senatrice a vita Liliana Segre, gli haters, anche quelli che la prendono di mira con circa 200 messaggi razzisti al giorno, "sono persone per cui avere pena e vanno curate", ha detto al suo arrivo a un seminario all'Università Iulm di Milano. "Sono una persona civile, non conosco altro linguaggio che quello", ha aggiunto.

 

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