Le “Pigotte sospese“ dell’Unicef regalate ai bambini di Corvetto

Ieri la consegna alle parrocchie di piazza Gabriele Rosa e via Fratelli Rosselli. "Portiamo un sorriso in quartieri difficili"

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“Pigotte sospese“ per i bambini del quartiere Corvetto. Ieri i volontari Unicef ne hanno consegnate una cinquantina alle parrocchie di San Michele e Santa Rita e della Medaglia miracolosa per donare sorrisi ai piccoli della zona, a chi vive nei cortili delle case popolari, a chi non è abituato a ricevere regali o sorprese. Anche un semplice gioco, realizzato col cuore e donato con generosità, può migliorare la giornata. Le pigotte sono bambole realizzate a mano da volontari: nonni, genitori e bambini che si danno da fare a casa, nelle scuole, in associazioni e centri anziani. Sono di pezza (in dialetto lombardo, le pigotte indicano i pupazzi del dopoguerra) , e da anni sono “le bambole dell’Unicef“. Ognuna è un pezzo unico. Irripetibile. "Come ciascun bambino", spiegano i volontari. Acquistandole, si finanziano i progetti di Unicef Italia, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia che ha l’obiettivo di contribuire alla sopravvivenza, alla protezione e allo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino e bambina, con speciale cura per quelli più fragili e vulnerabili. E le “Pigotte sospese“? "Sono come un caffè sospeso. Chi vuole, può offrire una donazione e destinare una bambola a un’altra persona", spiega Alberto Colorni, presidente del Comitato provinciale Milano Unicef. Per il quartiere Corvetto, "i volontari hanno raccolto una cinquantina di pigotte sospese, con l’obiettivo di portarle in due realtà difficili e di destinarle ai bambini. La situazione attorno a piazza Gabriele Rosa è particolarmente problematica", tra palazzoni popolari in cui spesso la convivenza tra persone di culture diverse è difficile; in cui i cittadini segnalano problemi di spaccio e di sicurezza.

"Vogliamo far capire ai bambini che siamo loro vicini. E lo facciamo attraverso le pigotte", continua Colorni. "Abbiamo pensato a questo luogo. Ieri, la consegna delle bambole alle due parrocchie". Alle 9.30 i volontari Unicef hanno bussato alla parrocchia San Michele e Santa Rita di piazza Gabriele Rosa, e in particolare al gruppo di volontariato San Vincenzo, per la prima tappa. Seconda: la chiesa della Medaglia miracolosa di via Fratelli Rosselli.

"Il progetto delle Pigotte sospese – aggiunge Colorni – è stato lanciato lo scorso anno a livello nazionale. Da un lato c’è la raccolta fondi, dall’altro la testimonianza di valori per garantire i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Ammiro molto le persone che si danno da fare per i bambini e per i ragazzi. Una bambola non cambia la vita, è vero, ma è un segnale: i bimbi che le terranno in mano, che ci giocheranno, penseranno che qualcuno si è preso cura di loro pur non conoscendoli. Ogni bambola è personale, unica, personalizzata. Sono tutte una diversa dall’altra e hanno una piccola carta d’identità. Rapprsentano un segnale di attenzione". Nei prossimi giorni, verranno distribuite ai piccoli del quartiere.

M.V.

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