Le Olimpiadi e le occasioni da non mancare

Bruno

Villois

Tra le innumerevoli notizie che ogni giorno creano pessimismo, una positiva riguarda il tandem Milano-Cortina e le Olimpiadi invernali 2026 e l’impatto socio-economico ultra positivo che otterranno. A fronte di un investimento di un miliardo di euro si avrà un ritorno superiore ai 3 miliardi, con una ricaduta diretta sull’occupazione di oltre 3 mila

addetti e indiretta superiore ai 15 mila. A questi numeri si dovranno aggiungere quelli dell’effetto attrattivo indotto che si trascinerà per almeno il successivo biennio e che già negli anni sposterà presenze e lavoro su entrambi i territori. Non è che Milano e Cortina avessero necessità di

accrescere la loro capacità attrattiva, ma averne di ulteriore fa bene anche agli investimenti extra olimpiadi e ai valori immobiliari, oltre a stimolare l’esigenza indifferibile di proseguire nell’opera di

modernizzazione. A cominciare dai tre aeroporti più coinvolti, i due scali milanesi

e quello di Venezia, per i quali deve proseguire a tamburo battente l’opera di digitalizzazione delle

operazioni e dei servizi. A seguire la mobilità su gomma e su ferro, per Milano già ad ottimi livelli, grazie all’alta velocità su-est-ovest e alla rete autostradale iper collegata, ma ancora in ritardo per

i servizi di comunicazione digitale e i tappi delle tangenziali. Importante che le regioni confinanti a Lombardia e Veneto si attrezzino per presentare al turismo olimpico proprie offerte per permanenze nelle loro regioni,

allestendo anche manifestazioni culturali di particolare rilevanza, in modo da ottenerne anch’esse

un ritorno seppur minore. Il primo protagonista oltre agli atleti dovrà essere il sistema ricettivo alberghiero e ristorativo oltre che, più in generale, commerciale. Su questo, grazie al

coordinamento della maggior associazione di categoria, la Confcommercio, è già fin d’ora certo che sarà uno strepitoso successo.