Pomeriggio del 24 maggio 2023, mancano poche ore al fischio d’inizio di Inter-Fiorentina: all’Olimpico c’è in palio la Coppa Italia. Marco Ferdico, frontman della Nord arrestato ieri nell’indagine di Antimafia e Mobile che ha smantellato i direttivi delle curve milanesi, sta pensando ad altro: vuole più biglietti per la finale di Champions League del 10 giugno contro il Manchester City. La società nerazzurra ne ha riservati 800 alla Nord (il 20% dei 4mila totali), a fronte a una richiesta di 1.500. Il quasi dimezzamento del pacchetto, ricostruisce l’inchiesta, lo motiva ufficiosamente Marco Materazzi, a cui Ferdico si rivolge per un aiuto: l’ex difensore rivela di aver saputo da un dirigente che la scelta è stata dettata dal fatto che "i biglietti da 80 li rivendono a 900". Già, è "l’incredibile ricarico imposto dal direttivo", sottolinea il gip Domenico Santoro, che consentirà ad esempio a Francesco Intagliata di incassare un utile di 40mila euro su 100 biglietti venduti a mille euro l’uno.
Ferdico non demorde e chiama l’allenatore Simone Inzaghi, già al corrente della minaccia della Nord di fare lo sciopero del tifo. "Allora Marco – esordisce il tecnico – io ti dico... eh alla merenda... leggo il messaggio che la curva non canta a una finale... io mi sono imbestialito... nel senso... non con voi... con la società... c’erano lì chi sai tu della società... ho detto... mancano 4 ore... cercate di sistemare sta roba perché non esiste... perché la Fiorentina è 22 anni che non fa una finale e arrivano 33mila indiavolati... i nostri sono arrivati 35mila indiavolati... nonostante la quinta finale... c’è questo casino... vedete di risolverlo... e loro mi dicono ’eh ma mister’... risolvetelo... questo è stato il mio appello Marco". Nei giorni successivi, i due si risentono: Ferdico rivendica di aver limitato "solo" ai primi 15 minuti la protesta. E poi: "Te la faccio breve mister... ci hanno dato 1.000 biglietti... non ci siamo fatti due conti... ne abbiamo bisogno di 200 in più...". Le intercettazioni informano che Inzaghi promette di intercedere coi vertici ("Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta").
Il 30 maggio, l’impasse si sblocca: i ticket diventano 1.500. Così è stato deciso in una riunione in cui "eravamo dentro tutti", dice il supporter liaison officer, la figura di raccordo tra società e tifosi. A una condizione: "Basta comunicati". Non è l’unico caso in cui il club di viale della Liberazione si è mostrato permeabile ai diktat della curva, per non dire in posizione di debolezza rispetto alle pressioni: basti citare le telefonate ad alcuni dirigenti per garantirsi più ticket a San Siro, per essere informati in tempo reale dell’arrivo di un calciatore o per accaparrarsi gli abbonamenti degli Irriducibili estromessi dal secondo anello verde dal triumvirato Bellocco-Beretta–Ferdico. Sono gli alert, intercettati a più riprese dagli investigatori guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dai funzionari Domenico Balsamo e Nicola Lelario, che hanno spinto il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè, a chiedere ordinanza e atti non coperti da segreto per verificare eventuali condotte "rilevanti" per l’ordinamento sportivo di Inter o Milan o di loro tesserati.
A proposito di tesserati, negli atti sono citati due episodi che tirano in ballo l’ex centrale interista Milan Skriniar (descritto con voce "tremante" a un incontro in un bar con Ferdico e Mauro Nepi per discutere della possibile partenza verso il Psg) e il capitano milanista Davide Calabria, che l’8 febbraio 2023 incontrò Luca Lucci in un bar di Cologno Monzese. Faccia a faccia che rischiano di incorrere nei divieti imposti dal Codice di giustizia sportiva sui rapporti tra calciatori e mondo ultrà.
Andrea Gianni
Nicola Palma