Le case dei fragili prendono forma Oltre 2 milioni di euro dal Pnrr

Accolto il piano del Distretto, soldi in arrivo da Roma: 6 progetti, 9 i Comuni coinvolti, capofila Cernusco. Donne maltrattate, padri separati, sfrattati e disabili: 200 le richieste d’aiuto durante la pandemia

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di Barbara Calderola

Più di 2 milioni dal Pnrr per le case dei fragili in Martesana. Una montagna di soldi in arrivo da Roma per offrire un posto sicuro a donne maltrattate, padri separati, sfrattati. Ma nel pacchetto c’è anche l’housing per disabili, appartamenti protetti per il "dopo di noi". Sei progetti, 9 Comuni coinvolti: Bellinzago, Bussero, Cambiago, Carugate, Cassina, Gessate, Gorgonzola, Pessano, capofila, Cernusco. Il piano del Distretto è stato accolto in toto. Un passo decisivo "verso nuovi servizi sociali per tutti - spiega Daniele Restelli, vicesindaco a Cernusco e coordinatore del gruppo - le risorse ci permettono una rivoluzione in questo campo con un obiettivo preciso: l’autonomia per i più deboli".

Evolve così l’esperienza del Condominio solidale di via Bachelet, in città, aperto da tempo, dove le regole sono "condivisione e attenzione all’altro". Un’esperienza da valorizzare adattandola ad altri bisogni. I fondi del Piano di ripresa cambiano faccia agli aiuti, "con questo pacchetto inizia una stagione diversa". Fra le novità più importanti, "percorsi comuni e la cabina di regia che ci permetterà di ottimizzare le risorse". Tutto allo scopo "di non lasciare indietro nessuno - sottolinea Restelli - è questa l’ottica che anima tutti. Abbiamo allargato lo sguardo al territorio per dare risposte tagliate su misura a necessità emergenti". Solo nella ricca Cernusco sono state 200 le richieste di aiuto stabili durante la pandemia, numeri eccezionali per il salotto buono dell’hinterland, che "raccontano quanto sia profondo il cambiamento in corso". Una situazione che a cascata ha lo stesso impatto su tutti i centri coinvolti. Da qui la decisione di alzare un argine per contenere l’onda lunga della crisi, a partire dalla prima esigenza: "Un tetto sopra la testa. Perché quando c’è quello riusciamo anche a provvedere a pranzo e cena".

Dietro a tutto c’è la volontà "di tendere la mano a chi non ha più porte dove bussare". In cima alla lista, madri sole con figli, "una categoria che si allarga sempre più", ma anche papà che non sanno più come arrivare a fine mese dopo il divorzio fra assegni di mantenimento e affitto per il nuovo appartamento. Un altro pezzo importante della ricetta contro il disagio è il percorso di emancipazione per disabili rimasti soli che "potranno sperimentare per la prima volta una vita per conto proprio". Si parte da tre case sul Naviglio, i nuovi residenti saranno però assistiti, "l’idea, ovviamente, è quella di una supervisione, persone in grado di intervenire, se necessario". E poi ci sono gli anziani "con servizi a domicilio potenziati per aiutarli a rimanere a casa il più possibile scongiurando il ricovero in strutture - chiarisce Restelli -. Un intervento essenziale visto il progressivo invecchiamento della popolazione". Il Condominio solidale è stato la classica palla di neve diventata valanga, "un modello per l’approccio ai problemi ora esteso a gruppi diversi".

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