Lavori partiti, ma si spera ancora "Villa Angelino non va abbattuta"

Raccolte mille firme con la petizione lanciata dall’associazione Orizzonte per salvare lo stabile

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I lavori sono partiti, ma a San Giuliano c’è ancora chi spera di poter salvare villa Angelino dall’abbattimento. In soli cinque giorni ha già totalizzato quasi mille firme la petizione lanciata dall’associazione Orizzonte per cercare di salvaguardare lo stabile d’inizio Novecento, e il suo maestoso giardino, da un progetto edilizio che vorrebbe trasformarlo in una moderna palazzina a tre piani. La mobilitazione punta a conservare l’impianto originario dell’abitazione, che si trova in via Costituzione 1 e il cui cortile è impreziosito da due grandi cedri.

"La raccolta delle firme continuerà online, ma anche in presenza al mercato del sabato e ai mercati rionali - annuncia il presidente di Orizzonte Paolo Rausa (nella foto), che ha lanciato la petizione domenica scorsa, dopo un sit-in davanti ai cancelli dello stabile -. Il messaggio rivolto ai cittadini è: ‘Unisciti a noi per fermare la demolizione di villa Angelino e l’espianto dei due maestosi cedri dell’Himalaya. Non siamo soli: sono con noi anche le associazioni ambientaliste di zona, il Wwf, Italia Nostra, Legambiente, i Vivai Pro Natura e altre realtà. Fermiamo lo scempio urbanistico e ambientale". "Occorre fare presto - prosegue -. Il cantiere è stato aperto e, se non viene fermato in tempo, fra poco la villa non esisterà più".

Quella di via Costituzione è stata per decenni la dimora di Fedele Angelino, veterinario; l’ultima inquilina è stata la figlia Rosa, scomparsa di recente, all’età di 96 anni. Dopo la morte della signora, la villa è passata in capo alla società di costruzioni che già l’aveva acquisita in precedenza, lasciando a Rosa Angelino l’usufrutto. L’intenzione dell’impresa è creare un circuito di appartamenti, in classe energetica A. Un progetto del tutto legittimo, ma non in linea, secondo le associazioni, con la storia e la caratteristiche dell’immobile.

"Quella villa è l’unico esemplare sopravvissuto all’intensa attività edilizia e urbanistica che ha cancellato quasi tutte le tracce e gli edifici del passato", concludono da Orizzonte, che rilancia quindi l’invito a mobilitarsi per tutelare l’antica abitazione.

A.Z.

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