L’arte delle piante Sanno durare senza agitarsi

Claudio

Negri

In principio era la palta. Quel lombardo fango acquoso di una falda ancora esuberante era la rappresentazione del caos. Ma c’era un progetto. Venne su una casa. Erba nuova educata, loietto perenne. E vennero gli alberi a mettere radici e rami, come giovani parenti in un loro altrove durevole. Ciascuno col suo carattere: l’ippocastano magno, cresciuto in fretta nella sua verde e sgomitante adolescenza; i pini silvestri, festosi di invisibili addobbi anche nel più crudo agosto; i due cedri deodara venuti con semi ventosi dalle pendici dell’Himalaya; la quercia a fare bosco da sola e a richiamare passeri e merli. E il salice piangente? Presidiava l’angolo a settentrione, traguardando un punto grigio tra la Grigna e il Resegone: una tromba d’aria lo spezzò in due, ma lui sopravvisse dimezzato, continuando a essere felicemente salice e felicemente piangente.

Poi c’erano gli alberi da frutto: un sobrio pero, un altrettanto sobrio melo; un gaio susino dalle bionde grazie della Regina Claudia, zuccherine e quasi stordenti; un albicocco che albeggiava cento volte a oriente. Da lì l’orto, chiuso da un muretto di mattoni a vista, rossi, sui quali in estate passeggiavano iin file quasi ordinate microscopici ragnetti rossissimi. E l’Albero di Giuda, Siliquastro per gli amici? Se ne stava quasi in disparte, rigido e feroce, ma poi, nel suo tempo, si metteva in testa un tripudio di rosa sanguigno. Così gli allberi divennero alti e le ombre si allungarono, un pensoso sottobosco si allargò in un sussurrante sacrario Sioux. I due cani che in ere diverse corsero e abbaiarono nel giardino – un femmina di pastore scozzese e una femmina d pastore bergamasco – ora dormono il loro indisturbabile sonno un metro sotto la quercia, un metro sotto il cespuglio di dalie e ortensie. Il tempo degli alberi ci sopravanza, com’è giusto: per quanto poco abili a schivare l’ascia o la folgore, le piante sanno perdurare senza agitarsi troppo. A noi, per quel che serve, resta il fugace mestiere : qualche mattino e qualche sera da inquieti guardiani nella sègale.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro