Condivivere.casa, il progetto di housing adattivo ideato e progettato dall’architetto Joseph Di Pasquale, è stato presentato ieri mattina in via Soffredini 75, dove sorgerà entro la fine del 2024 il primo edificio concepito come una micro-comunità urbana di prossimità, con 15 appartamenti di cui 5 “adattivi” in cui la disposizione e la gestione degli spazi sono concepiti e disegnati per non ostacolare le potenzialità relazionali. "Nel mese di febbraio il cantiere di via Soffredini 75 è diventato operativo facendo partire il conto alla rovescia che prevede che le abitazioni siano completate entro la fine del 2024 - commenta Paolo Poddi (nella foto), ceo di Condivivere.Casa –. L’operazione che Condivivere.Casa sta sviluppando a Milano rappresenta per le sue caratteristiche il futuro del residenziale. L’applicazione della tecnologia off-site messa a disposizione da Progress rispetto ai sistemi costruttivi tradizionali ci consente infatti non solo di completare i lavori in meno di un anno, ma anche di garantire la qualità del costruito, efficienza energetica e sicurezza degli ambienti".
L’housing adattivo rappresenta una soluzione che intende superare le criticità dei modelli abitativi innovativi presenti sul mercato: ad oggi, il co-housing prevede che la decisione dei soci di co-abitare avvenga prima della costruzione dell’edificio; il co-living ha come prerogativa una “promessa di socialità” che non sempre si avvera; all’estremo opposto, il condominio consente solo la massima privacy dello spazio individuale e di fatto impedisce la creazione di una “densità relazionale” dovuta in parte alle caratteristiche tipologiche dei condomini e dall’altra alla necessità dei vari nuclei familiari di spostarsi al cambiare delle esigenze e delle circostanze della vita.