L’agguanto dei Pac e il caso Battisti "Sconti la pena"

L’antefatto si colloca la sera del 22 gennaio 1979.

Un gruppo di militanti armati assaltò una pizzeria a Milano dove in quel momento si trovava l’orefice Pierluigi Torregiani. Nel conflitto a fuoco rimase ucciso un assalitore e anche un cliente.

Il 16 febbraio successivo, mentre stava aprendo il negozio in via Mercantini insieme ai figli, Torregiani fu vittima di un agguato da parte di un commando costituito da tre componenti dei Proletari Armati per il Comunismo, Giuseppe Memeo, Gabriele Grimaldi e Sebastiano Masala, intenzionati a vendicare la morte del rapinatore. Nella sparatoria rimase ferito il figlio del commerciante, Alberto, da allora costretto su una sedia a rotelle. Oltre agli esecutori materiali, fu condannato anche Cesare Battisti che trascorse una lunga latitanza in Francia e in Brasile. Nel 2019 è stato arrestato ed estradato: da allora si trova in carcere. All’omicidio Torregiani è legato anche l’assassinio per mano dei Pac dell’agente della Digos Andrea Campagna, freddato il 19 aprile 1979 perché aveva preso parte ai blitz nell’ambito delle indagini. Il 16 febbraio ’79 fu ucciso dai Pac anche il macellaio veneto

Lino Sabbadin.

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