ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

La scuola è finita, l’avventura continua

Un docu-film racconta le storie di integrazione e crescita alla scuola d'italiano per stranieri di San Giuliano Milanese. Un progetto che promuove la sensibilizzazione e l'inclusione attraverso l'apprendimento linguistico e culturale.

La scuola è finita, l’avventura continua

La scuola è finita, l’avventura continua

Una miscela di culture, un omaggio alla comunanza e all’integrazione. E ora la scuola d’italiano per stranieri diventa un docu-film. S’intitola “Il Paese sognato“ il lungometraggio autoprodotto che il regista Marcello Bivona, sangiulianese di origine tunisina, sta realizzando, col contributo di Davide Polimeni, per raccontare le storie e i vissuti che gravitano attorno alla scuola d’italiano per stranieri di San Giuliano, che fa parte della rete “Senza permesso“. Una realtà che, gestita dall’associazione culturale Orizzonte col patrocinio del Comune e il contributo di docenti volontari, da 12 anni insegna agli immigrati non solo la lingua, ma anche i fondamenti della cultura italiana. E così, in classe si parla anche della Costituzione, della storia recente della Penisola, di attualità. I corsi sono suddivisi su più livelli e in più fasce orarie: quelli del mattino sono frequentati soprattutto da donne, molte con bimbi piccoli al seguito.

"Dai viaggi della speranza sui barconi fino ai ricongiungimenti familiari: l’idea del film è quella di far uscire dall’ombra storie e vissuti. Storie di difficoltà, ma anche di riscatto, di chi si è costruito in Italia una nuova vita – spiega il regista, presente ieri mattina allo Spaziocultura in occasione della festa di fine anno scolastico che ha visto riuniti gli allievi dei diversi corsi, gli insegnanti, tutti volontari, e il direttore –. L’obiettivo è quello di fare sensibilizzazione con un docu-film, che speriamo di poter presentare anche attraverso i canali istituzionali".

Quest’anno gli iscritti ai corsi sono stati oltre 250. Dall’Africa al Sudamerica fino all’Asia, svariate le nazionalità rappresentate. "Le lezioni sono uno scambio, una scoperta continua. Oltre all’aspetto didattico, c’è anche quello umano", racconta una delle insegnanti, Mariella Del Bigio. "Spesso gli studenti cercano un’infusione di fiducia: l’empatia è importante per stabilire anche un rapporto affettivo", conferma un’altra docente, Maria Pia Torrisi. "Stare insieme è il primo passo verso l’integrazione", conclude il direttore della scuola, Paolo Rausa.