SIMONA BALLATORE
Cronaca

La battaglia delle arti. Un patto per le Civiche: iscrizioni sbloccate e 300 posti di lavoro salvi

Accordo tra direzione e sindacati: così si “congela“ lo stato di agitazione. Ritocchi alle rette solo per le fasce di reddito più alte. Resta il nodo del campus.

Via libera alle iscrizioni, subito e senza clausole o vincoli. Salvi i trecento posti di lavoro. Si è chiuso così, con un patto firmato dalla direzione di Fondazione Milano e dalle sigle sindacali compatte (Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl), l’incontro di ieri sul futuro delle Scuole Civiche del Comune di Milano. La battaglia era cominciata nel mese di febbraio, con la prima protesta artistica messa in scena all’apertura dell’anno accademico per puntare il faro contro i tagli “lineari“ prospettati dal Comune: nel Piano Esecutivo di Gestione - pubblicato a gennaio - si prevedevano infatti 6.890.000 euro per il 2024 (-20% rispetto al 2023); 5.390.000 euro per il 2025 (- 38%) fino ad arrivare a 2 milioni e 390mila per il 2026 (-72% sempre rispetto all’anno scorso). Il 23 aprile il secondo atto della protesta, ai piedi di Palazzo Marino, e la prima vittoria, con impegni fissati nero su bianco e l’annuncio di un nuovo incontro sindacale, che si è svolto ieri. "È stato fatto un ulteriore passo avanti – annuncia Lucilla Pirovano, segretaria FpCgil –: la partita è ancora lunga, c’è il tema del Campus delle arti (nell’area Bovisa-La Goccia, ndr) ancora tutto da affrontare, ma abbiamo raggiunto un accordo e andiamo verso il congelamento dello stato di agitazione: lo sottoporremo ai lavoratori il 17 maggio".

Sei i punti garantiti da Fondazione Milano: si comincia dall’"apertura immediata delle iscrizioni a tutti i corsi previsti dall’offerta didattica", nessuno escluso. Si garantisce "la tenuta occupazionale di tutti i dipendenti", ribadendo anche l’impegno ad "assicurare il mantenimento dell’offerta didattica attraverso le forme di collaborazioni attualmente in essere". Quanto alle rette, si prospettano aumenti "ma solo sulle fasce Isee più alte – spiega Pirovano –, le Civiche resteranno scuole accessibili e le tariffe saranno più progressive". Si rinvia poi alla partita cruciale: l’assestamento di bilancio del Comune di Milano, nel mese di giugno, per ottenere le risorse necessarie a garantire la continuità didattica. "Un altro tema importante è come rendere più attrattive le scuole – continua Pirovano – investendo anche nella comunicazione", a maggior ragione dopo mesi turbolenti. "Abbiamo messo a terra con la direzione gli impegni politici dichiarati in Comune – conclude la segretaria FpCgil – ora chiediamo un percorso partecipato che guardi oltre il 2030, quando scadrà la convenzione. Siamo consapevoli che il percorso sia ancora lungo e complicato, ma il fatto che studenti e lavoratori siano stati così uniti ha portato a risultati concreti". La fondazione che guida le civiche di teatro, musica, cinema e interpretariato ha anche condiviso con i sindacati la necessità di un confronto per "definire un piano industriale che salvaguardi le scuole e il loro sviluppo" e "step di verifica dei finanziamenti relativi agli anni 2025 e 2026 e ai piani economici di gestione successivi".

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