L’infermiera spacciatrice e le mimose psichedeliche

Blitz della Mobile in via De Sanctis: trovata la radice da cui si estrae la "Dmt". In manette una trentenne che ha lavorato in ospedali di Bergamo e Milano

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di Nicola Palma

È una recentissima scoperta delle indagini antidroga, che finora non avevano mai intercettato questo tipo di sostanza. Il primo aprile, i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di stanza a Malpensa hanno sequestrato 60 chili di corteccia di "mimosa hostilis": in apparenza radici, sono piene di "Dmt", una triptammina che dà effetti psichedelici se inalata, fumata o miscelata in infusi che hanno caratteristiche simili all’Ayahuasca, una bevanda che si ottiene dalla cottura di piante amazzoniche. In poche parole: uno stupefacente, secondo la tabella 1 del Ministero della Salute sui prodotti proibiti. A tre settimane da quell’operazione, che ha interrotto il viaggio del carico partito dal Brasile e diretto in Puglia, le mimose marroni sono state nuovamente intercettate, stavolta dagli agenti della Squadra mobile. Tutto è nato qualche giorno fa, quando gli agenti coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Massimiliano Mazzali hanno iniziato ad approfondire una segnalazione che parlava di un giro di spaccio in zona Stadera, in particolare in via De Sanctis. Appostamento dopo appostamento, gli investigatori si sono concentrati su un trentaduenne peruviano con vecchi precedenti per droga e resistenza a pubblico ufficiale e sulla compagna, una trentenne incensurata con un passato non troppo lontano da infermiera prima in un ospedale della Bergamasca e poi a Milano. Lunedì è scattato il blitz. La donna è uscita di casa ed è salita in macchina, con destinazione via Mazzini: lì ha azionato le quattro frecce e ha atteso l’arrivo di una cliente, che ha acquistato 3,7 grammi di ketamina.

Gli investigatori hanno monitorato lo scambio e poco dopo hanno fermato sia l’acquirente che la venditrice. L’ex infermiera aveva con sé tre grammi di cocaina, due di Mdma, 11 di ketamina e quattro pasticche di ecstasy; nell’auto è stato trovato pure un ricettario medico con firme false e il timbro di un medico che ne aveva denunciato il furto nel maggio 2020, quando lavorava in alcuni Sert cittadini. Di più: nell’abitacolo c’era pure un quaderno con formule chimiche per estrarre la "Dmt". A quel punto, la perquisizione si è spostata in via Sanctis, dove è stato bloccato pure il compagno della trentenne: in un mobile del soggiorno, c’erano altri 15 grammi di ketamina, 52 di hashish, un chilo di sostanza da taglio (verosimilmente mannite) e due etti di cortecce di mimosa; in un’altra stanza, sono state trovate boccette di etere di petrolio, usato per estrarre la triptammina. Dalla cantina, infine, sono spuntati 210 grammi di cocaina, 160 di ketamina e un frullatore. Ora la coppia è a San Vittore.

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