
Ivg, mozione bocciata ma sì all’osservatorio
Dopo un decennio di indagini annuali, condotte dall’ex consigliera regionale Sara Valmaggi e dall’attuale Paola Bocci chiedendo i dati ospedale per ospedale, Asst per Asst, il Pd forse otterrà che sia la Regione a monitorare l’applicazione in Lombardia della legge 194 che garantisce alle donne il diritto a interrompere, entro precisi limiti, le gravidanze indesiderate. L’ha promesso al Pirellone l’assessore al Welfare Guido Bertolaso, annunciando "presto un osservatorio, al di là della decisione dell’assemblea" sulla mozione presentata dalla dem Bocci. E poi bocciata, nonostante il voto segreto e diviso dei sei punti che ha costretto la maggioranza a chiedere una pausa di quaranta minuti per tenere insieme le proprie anime, divise.
Da Jacopo Dozio, di Forza Italia, che esibisce una spilla antiabortista "coi piedini", all’ex assessore Giulio Gallera, sempre FI, che ricorda d’aver rimosso l’obbligo di tre giorni di ricovero per l’Ivg farmacologica; da Chiara Valcepina, di FdI, che assicura che "nessuno qui è contrario all’aborto né vuol toccare la 194 che è un caposaldo di civiltà" a Matteo Forte, sempre FdI, che invece si proclama "contrario" e concorda di non toccarla solo perché "oggi come oggi si aprirebbe un far west". Anche Bertolaso alla mozione ha dato parere negativo, ma ha confermato il quadro restituito da Bocci, aggiornandolo ai primi mesi del 2024 (l’uso della pillola Ru486 è aumentato ancora, dal 51 al 53,7% di tutti gli aborti) senza negare che la diversa concentrazione degli obiettori (in tutto 425 su 773 ginecologi in organico e 856 su 1.275 anestesisti nelle 53 strutture in cui si effettuano le Ivg in Lombardia) comporti in alcune realtà "problemi organizzativi e il disagio di mandare le donne in presidi della stessa Asst non vicini a casa". "Evidentemente l’assessore e parte della Giunta sono più avanti della maggioranza di destra del Consiglio regionale, che resta ideologica e retriva", chiosa Bocci.Giulia Bonezzi