Irregolarità nel 77% delle ditte "Ora la politica fermi le stragi"

L’appello dei sindacati ai candidati nella campagna elettorale: la sicurezza conta come il caro-energia

di Andrea Gianni

La serie di infortuni mortali sul lavoro si apre lo scorso 10 gennaio, quando l’operaio di 63 anni Luigi Rinaldi muore dopo essere stato colpito dalla benna staccata da un escavatore in movimento in un cantiere a Novate Milanese. Altre tragedie si sono succedute settimana dopo settimana fino all’ultima, lunedì scorso, quando l’operaio marocchino El Houssaine Foullous, 51 anni, è precipitato nel vuoto per venti metri in via Losanna a Milano. Secondo i dati dei sindacati, in Lombardia si sono registrati finora 45 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno. Pochissimi gli ispettori e ancora meno le aziende ispezionate. Quelle che incappano nei controlli fanno emergere una lunga liste di irregolarità che sono solo la punta dell’iceberg. Le ispezioni hanno evidenziato infatti irregolarità nel 69% delle aziende controllate: per salute e sicurezza sul lavoro si arriva al 77% di irregolarità. Per questo i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato un appello alle forze politiche che si presentano al voto, nel rush finale della campagna elettorale, per "fermare questa strage". "È essenziale il rafforzamento dei controlli da parte del sistema di vigilanza (Ispettorato del Lavoro, Asl, Inail e Inps) nelle aziende in termini di qualità, quantità e frequenza – spiegano i sindacati – e la realizzazione tra questi istituti di coordinamento, di un confronto e di collaborazione concreta e permanente che coinvolga anche le parti sociali". Le sigle rilanciano la richiesta di una “patente a punti“ per premiare chi rispetta le regole e sanzionare chi sgarra sulla sicurezza, anche con l’esclusione dagli appalti pubblici.

Sul tavolo dati allarmanti. Le denunce di infortunio sul lavoro in Lombardia da gennaio a giugno 2022 (secondo l’ultimo report disponibile) sono state 73.919, il 47,6% in più di quelle del primo semestre 2021 (50.082). Sono aumentati sia gli infortuni in occasione di lavoro, + 49,3% (65.221 nel 2022 rispetto a 43.671 denunce del primo semestre 2021), sia gli infortuni in itinere (avvenuti durante il percorso casalavoro), +35,7% (8.700 rispetto a 6.411 denunce del semestre 2021). Le province lombarde che rispetto al semestre 2022 rilevano l’andamento peggiore, sopra la media regionale, sono Milano (27.220 infortuni; +66,1%), Brescia (11.179; +65,2,4%), Monza-Brianza (5.645; +56,6%). "Chiedo con forza che i politici che si presenteranno ai cittadini lombardi il prossimo 25 settembre affrontino e parlino di questo tema altrettanto importante quanto lo sono il caro bollette e il caro energia", spiega il segretario generale della Uil Milano e Lombardia Enrico Vizza, che nei giorni scorsi ha affrontato il tema sicurezza anche durante un incontro con il sindaco Giuseppe Sala.

"L’utilizzo dei contributi della Regione Lombardia per i finanziamenti alle imprese, che aumentano per l’attuazione del Pnrr – prosegue – dovrebbero essere condizionati a investimenti in salute e sicurezza sul lavoro". Anche il segretario generale della Cisl Milano Metropoli, Carlo Gerla, rilancia l’appello per "fermare la strage". Parole che si scontrano con il silenzio della politica, mentre in fabbriche e cantieri si continua a morire. Tragedie che lasciano famiglie distrutte, dolore e rabbia, elencate nel registro regionale degli infortuni mortali. Solo nella Città metropolitana di Milano sono già 14 i morti dall’inizio dell’anno: il primo infortunio mortale il 10 gennaio a Novate Milanese, poi il 28 gennaio a Milano, l’11 febbraio sempre a Milano, il 28 marzo a Gaggiano, il 12 aprile a Cusago, il 14 aprile a Sesto San Giovanni, il 29 aprile a Gorgonzola, il 31 maggio a Milano, il 4 giugno a Rho, l’8 e il 27 giugno ancora a Milano, il 25 luglio a Cernusco sul Naviglio, il 25 agosto a Buccinasco, dove il 52enne bulgaro Iliev Plamen Slalev è rimasto schiacciato durante la movimentazione di uno scaffale. Infine la tragedia di lunedì scorso, al centro di un’inchiesta della Procura di Milano. Ma l’allarme è anche sulle stragi sfiorate, che avrebbero potuto far salire il bilancio. Solo per citare i casi più recenti, l’incendio alla Nitrolchimica di San Giuliano Milanese e il crollo della gru a Bussero durante lavori alla stazione della linea verde della metropolitana.

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