MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Innovazione, ricerca, talenti. E molta meno burocrazia

Maria Pia Abbracchio, candidata alle elezioni europee con "Azione", propone l'uniformità delle carriere accademiche europee e il raddoppio dei fondi per la ricerca. Favorisce il ritorno al lavoro delle "mamme scienziate" e sostiene l'uso dell'IA per rivoluzionare la sanità.

Innovazione, ricerca, talenti. E molta meno burocrazia

Innovazione, ricerca, talenti. E molta meno burocrazia

Vicerettrice vicaria e prorettrice a Ricerca e Innovazione dell’Università Statale di Milano, Maria Pia Abbracchio, da oltre 20 anni professoressa di Farmacologia nell’ateneo (fino al 10 giugno si è autosospesa dalla cariche istituzionali, senza percepire i relativi emolumenti) è candidata alle elezioni europee con “Azione“ per la circoscrizione Nord Occidentale.

Come valorizzare i giovani talenti?

"Uniformando le carriere dei nostri ragazzi a quelle europee, con un riconoscimento dei titoli che sia automatico nell’UE. Sburocratizzare. Ma occorre uniformare anche i riconoscimenti economici, a cominciare dal dottorato di ricerca. I nostri giovani sono portati ad andare all’estero e siamo poco attrattivi per gli stranieri".

Da più di 20 anni lavora, in veste di accademica, con la Commissione europea alla selezione dei progetti da finanziare. Cosa proporrà, da politica, se dovesse essere eletta?

"Nel 2025 arriverà il decimo programma quadro, che per 7 anni guiderà l’investimento di risorse. Per il nono erano stati stanziati 90 miliardi di euro. Io proporrò il raddoppio. Dobbiamo lavorare a favore della sovranità digitale, per una visione “umanocentrica“ dell’uso delle tecnologia, ma anche per favorire il multiculturalismo per non appiattite le differenze ma promuovendo nello stesso tempo valori comuni come libertà, giustizia, equo accesso a istruzione, salute, lavoro e a una vita dignitosa. Ma pure una fiscalità uguale per tutti".

Ha favorito il rientro al lavoro di “mamme scienziate“. La sua iniziativa potrebbe diventare un modello?

"Perché no. In Università abbiamo ideato un bando per giovani ricercatrici, istituendo un fondo per garantire uno stipendio di due anni al ritorno dalla maternità. Occorre poi incentivare la scelta delle carriere Stem per giovani donne: ancora troppo poche scelgono ingegneria e informatica (appena il 20% nel mondo)".

L’IA può rivoluzionare in meglio la sanità?

"Sì: consente di risparmiare e di ottimizzare. Se ogni dato viene digitalizzato, è possibile creare un “gemello digitale“ per inquadrare tutta la storia del paziente in tempo reale. Secondo passo, il “gemello biologico“: da un piccolo lembo è possibile generare cellule staminali e ricreare tessuti e organi. Non è fantascienza: molti progetti sono stati già finanziati con fondi Pnrr. Bisogna andare avanti".