Inceneritore: scelti i superesperti

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Adesso i nomi dei professori ci sono. Il Comune ha incaricato i tre super esperti che decideranno del futuro dell’inceneritore di Trezzo. La giunta ha scelto Mario Grosso del Politecnico di Milano, Arturo Patarnello della Bicocca e Antonio Perdichizzi dell’Università di Bergamo. Ai professori il compito di passare allo scanner da tutti i punti di vista i progetti in corsa, presentati da due colossi, Prima-Falck, attuale gestore del camino di via Pastore, e A2A. Non è detto che vinceranno la gara, che sarà bandita a fine anno, anche se quello che dei due risulterà più adeguato alle necessità future, avrà diritto di prelazione. Potrà cioè godere di una corsia preferenziale nelle rosa dei partecipanti, tenuto conto che l’appalto per la gestione del termo fino al 2032 avrà respiro europeo. Un pezzo significativo del piano riguarda l’aggiornamento dell’impianto, il revamping, costo stimato: 30 milioni. Una partita sulla quale volevano misurarsi altre società pubbliche del territorio, Cem, l’azienda dei rifiuti, Ates, il marchio dell’energia, e le gemelle brianzolo Bea e Silea. La cordata però non ha fatto in tempo a presentare un’offerta, e per il momento è fuori dai giochi. Ma nulla vieta che vi rientri partecipando alla gara. C’è tempo per la prossima mossa, ora i tecnici devono scegliere l’opzione migliore in termini ambientali, economici e di sicurezza, il sindaco Silvana Centurelli ha chiesto "sostenibilità da tutti i punti di vista".

Sorprese potrebbero venire dal cambio al vertice di Cem, ormai imminente, i comuni-soci, una settantina a cavallo fra hinterland e Brianza, devono scegliere il presidente che sostituirà Giovanni Mele. Sarà la nuova leadership a dettare la strategia su questa partita alla luce del fatto che il grosso del secco bruciato dall’inceneritore, 170mila tonnellate l’anno, arriva proprio dai loro comuni. "Per questo ritenevamo importante partecipare fin dal primo step al cammino per il futuro della struttura", spiegano le aziende. Ma il Tar al quale si erano rivolte per allungare i tempi e riuscire così a presentare una proposta ha dato loro torto. "Periodo congruo", stabilisce la sentenza che ha messo Cem e partner in stand-by. Barbara Calderola

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