Incendio in via Antonini: "Fumo visto dalla Valassina. Non abbiamo più niente, è finita"

I racconti degli abitanti sotto choc, alcuni erano fuori e hanno visto la nube a chilometri di distanza. Fra chi era dentro ed è riuscito a scappare c’è chi non riesce a parlare: tutto bruciava, orribile

I disperati tentativi di spegnere le fiamme che stanno divorando il palazzo

I disperati tentativi di spegnere le fiamme che stanno divorando il palazzo

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Milano - «Non riuscivo a chiamare i pompieri. Ho provato e non ci riuscivo". L’immagine del palazzo in fiamme e la voce fuori campo - terrorizzata - che si sente in un video amatoriale è quella di una ragazza, residente nel grattacielo di via Antonini che in pochi minuti è diventato un inferno. Lei, salva, è sotto choc, come gli altri abitanti che si sono riversati in strada guardando impotenti bruciare i loro appartamenti. "Io e mio marito invece abbiamo visto il fuoco da lontano. Persino sul cielo della Valassina si vedeva quella colonna di fumo nera. Abbiamo pensato ‘Non c’è più niente, è finita’. Una sensazione tremenda, vedere il proprio palazzo che brucia da chilometri di distanza".

Gisella ha 63 anni e da decenni gestisce “La cucina di Gisella“ in via Bonghi, insieme al marito settantenne. "Ancora per poco, perché sto per andare in pensione. Ma in questo momento mi sento troppo male anche solo per pensare al futuro". Alle 21, ai piedi del grattacielo, neppure sa se e quando potrà salire a vedere il suo appartamento. "Dentro, il palazzo brucia ancora. Ci saranno mille gradi". Ieri, quando l’incendio divampava, "ero in Brianza da mia madre insieme a mio marito. Un nostro cliente ci ha telefonato dicendoci ‘il vostro palazzo è in fiamme’. Mio marito credeva fosse uno scherzo e ha messo giù la chiamata. Nello stesso momento, a me è arrivato un video con il palazzo che bruciava. Ho avuto il dubbio che fosse un fotomontaggio. Ma quando io e mio marito ci siamo resi conto che era tutto vero non abbiamo capito più niente e siamo saliti in macchina per tornare subito a Milano. Il viaggio è stato carico di emozioni contrastanti, paura, amarezza. Poi quando abbiamo visto il fumo da lontano, un disastro". Guardando il fuoco che divora la palazzina, Graziella non nasconde la rabbia: "È allucinante. Non mi capacito. Com’è possibile che nella Milano del 2021 un palazzo nuovo diventi una torcia nel giro di mezz’ora? Viviamo qui da appena dieci anni. È assurdo. Si garantiscono materiali all’avanguardia, ignifughi, antisismici, sostenibili... Ma questo è il risultato. Noi ora non abbiamo più niente".

Si ferma un attimo e poi realizza che la sua casa non esiste più: "Avevamo dentro i nostri ricordi. In fumo è come se fosse andata una vita di lavoro e di sacrifici". Alle 21.20, alcuni non sanno ancora dove passeranno la notte. "Siamo tutti fuori, la polizia locale sta raccogliendo i nomi degli abitanti presenti", spiega un altro residente che non se la sente di parlare, troppo lo spavento e il dolore per avere perso tutto. "Sono troppo scosso. Io ero dentro mentre il palazzo bruciava". Tra chi invece era fuori casa, "una parente di mio marito. In quel momento era a fare la spesa, e forse è stata la sua salvezza – racconta Luisa Marzani –. Parlando con chi c’era, ha saputo che avvertendo l’odore di bruciato sono scappati tutti. Speriamo davvero che nessuno sia rimasto intrappolato in quell’inferno". Sul posto il presidente del Municipio 5 Alessandro Bramati e l’assessore Silvia Soresina: "Stavo rientrando a Milano - spiega Soresina - ho visto il fumo. All’inizio pensavo fosse la centrale elettrica a bruciare,poi ho visto le famiglie in strada e sono rimasta con loro. Terribile. Il palazzo sta ancora bruciando, la speranza di tutti è che non ci siano vittime".  

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