Sono 83 le vittime di violenza che, nel corso del 2024, si sono rivolte ai pronto soccorso degli ospedali di Rho (53 casi) e Garbagnate (30 casi). Di queste, quasi il 90% sono donne, con età media di 40 anni, anche se la fascia tra i 55 e i 64 anni registra un incremento. L’Asst Rhodense ha presentato la relazione annuale su violenza e maltrattamento, analizzando i dati degli accessi nei pronto soccorso di Garbagnate e Rho.
"Sebbene il numero complessivo di accessi in ospedale sia diminuito del 34% rispetto all’anno precedente – si legge nella relazione –, si segnala un aumento dei nuovi casi, con l’85,5% delle vittime che si rivolge per la prima volta ai servizi di emergenza. Questo trend evidenzia la crescente consapevolezza delle donne nel cercare aiuto e la necessità di accedere a percorsi di protezione".
Dai dati emerge che il 70% delle vittime ha tra i 25 e i 54 anni, mentre le ragazze tra i 16 e i 24 anni sono il 15,7%. Il 66,3% delle vittime è di nazionalità italiana. Focus anche sugli aggressori: la maggior parte è il partner della vittima. Il 31,3% dei casi è attribuito al compagno, il 30,1% al coniuge e il 19,3% all’ex partner.
"Un dato rilevante – prosegue il documento – è che la percentuale di vittime che non dichiarano l’aggressore è scesa al 6%: segno che c’è una crescente consapevolezza nell’affrontare gli autori della violenza". Dai numeri si osserva, inoltre, un aumento dei casi di maltrattamento all’interno della famiglia: il 4,8% (1,6% nel 2023) di abusi è perpetrato dai genitori e il 7,2% (5,6% nel 2023) dai figli.
"Questi numeri potrebbero riflettere problematiche legate a fragilità familiari o intergenerazionali, suggerendo la necessità di un approccio più mirato a livello socio-assistenziale", ancora il report.
A supporto delle vittime, ci sono i servizi offerti grazie alla rete dei Centri antiviolenza che garantiscono un’assistenza multidisciplinare con cure psicologiche e sostegno sociale, anche con la messa in protezione immediata della vittima e dei figli. Un approccio tempestivo per l’Asst Rhodense che segue protocolli regionali e nazionali.
Al momento dell’accesso al pronto soccorso, la vittima di violenza, a prescindere dal tipo di abuso subìto (fisico, psicologico, economico) riceve il codice di triage “arancione“, che garantisce una priorità quasi immediata nella presa in carico sanitaria, e viene indirizzata in una sala visita protetta.
"I dati del 2024 presentano un quadro complesso e, seppur con segnali positivi di diminuzione degli accessi, richiedono un continuo impegno nella lotta contro la violenza – dichiara Annalisa Alberti (nella foto), responsabile Antiviolenza dell’Asst Rhodense –. Resta alta la necessità di rafforzare la cura e la protezione delle vittime".
"Il fenomeno della violenza – aggiunge il direttore generale Asst Rhodense Marco Bosio – deve essere combattuto con ogni mezzo a disposizione. Il personale dei nostri presidi è formato ad accogliere e accompagnare le vittime con professionalità ed empatia".