Il proclama anarchico "Niente come prima" Striscioni per Cospito al corteo del Si Cobas

La lettera sui siti d’area: "Hanno deciso di ammazzare Alfredo"

Migration

di Nicola Palma

"Con la freddezza del boia, hanno deciso di ammazzare Alfredo. La democrazia si risolve semplicemente in questo: inchieste, spettacolarizzazioni mediatiche, sentenze di morte". Inizia così la lettera pubblicata ieri su un sito d’area anarchica che in passato ha rilanciato le rivendicazioni di atti vandalici e raid incendiari nel nome di Cospito, l’ideologo del Fai-Fri in sciopero della fame da più di quattro mesi.

Il testo dal titolo "Alle compagne, ai compagni: niente sarà più come prima" è arrivato a poche ore dalla sentenza della Cassazione che ha respinto la richiesta di revoca del 41 bis avanzata dall’avvocato del detenuto, ricoverato da 16 giorni nel reparto di medicina protetta del San Paolo. Dopo il verdetto sfavorevole, il cinquantacinquenne ha fatto sapere al medico che lo ha visitato che interromperà l’assunzione di vitamine, potassio e integratori e che andrà avanti solo con acqua, sale e zucchero. "Vado fino in fondo", avrebbe chiarito, convinto che morirà "presto". "Sono interminabili questi secondi e minuti seguiti alla sentenza di morte emessa dalla Cassazione nei confronti di Alfredo – si legge ancora nel documento condiviso sulla pagina ilrovescio.info –. Ma il dolore è diverso dalla sorpresa. Viviamo dolore adesso, un dolore fortissimo". Quindi, la frase che ha tutta l’aria di un avvertimento: "Niente sarà più come prima". E ancora: "Abbiamo bisogno di avere il tempo del dolore, perché, se niente sarà più come prima, la lucidità di domani dovrà essere maggiore di quella di ieri". Il timore è che alle parole seguano le azioni, come accaduto sabato 11 al corteo di viale Sabotino. Ieri di corteo ce n’è stato un altro, quello organizzato dal sindacato Si Cobas contro guerra, carovita e governo: circa 500 i partecipanti, tra cui una sparuta rappresentanza del circolo Galipettes dietro lo striscione "41 bis tortura di stato. Contro carcererepressione, condizioni di vita e lavoro: lotta di classe". La manifestazione, monitorata costantemente dalle forze dell’ordine, si è svolta senza tensioni: partenza alle 15 da piazzale Loreto e arrivo alle 18 al parco Adil Belakhdim, dopo aver percorso via Padova per circa tre chilometri.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro