Cambia volto il Pot di Bollate e si prepara a diventare Casa e Ospedale di Comunità come deciso da Regione Lombardia. Il percorso attuativo prevede una ristrutturazione complessa grazie al finanziamento previsto nel Pnrr. La prima fase, iniziata lo scorso 25 luglio, è l’avvio della Casa di Comunità. La seconda prevede la riqualificazione e riorganizzazione delle aree ambulatoriali e il completamento della Casa di Comunità. Successivamente cantieri e operai si sposteranno nel “Padiglione 70“ per l’adeguamento infrastrutturale di tutti gli spazi che costeranno 1,5 milioni di euro: è qui infatti che sarà collocato l’Ospedale di Comunità.
Per tutti i lavori della Casa, dell’Ospedale di Comunità e della Centrale Operativa Territoriale sono stati messi a disposizione complessivamente 3,8 milioni di euro. La trasformazione non comporterà tagli di posti letto o di servizi: nell’ex Pot, Presidio Ospedaliero Territoriale di via Piave, resteranno attivi i posti letto per le cure sub acute e tutti gli ambulatori specialistici esistenti. "Abbiamo ritenuto opportuno rimandare a settembre la presentazione alla cittadinanza dell’intera trasformazione, in modo da avere l’iter progettuale delle varie fasi completo anche della tempistica - dichiara il direttore generale dell’Asst, Germano Maria Uberto Pellegata - La cartellonistica già presente è provvisoria. Vogliamo tranquillizzare i bollatesi ribadendo che il lavoro di ristrutturazione del Pot di via Piave è un miglioramento ed un ampliamento dei servizi offerti e non un declassamento della struttura".
Nella Casa di Comunità ci saranno molti servizi sanitari per il territorio: dalla presenza medica e infermieristica 7 giorni su 7 ad un Punto Unico di Accesso a tutti i servizi socio sanitari dell’Asst Rhodense.
Ci sarà anche una Unità di Valutazione Multidimensionale per valutare i bisogni, anche sociali, delle persone che si rivolgono alla Casa di Comunità e verrà istituita una Centrale Operativa Territoriale per la presa in carico dei percorsi di cura dei pazienti fragili e cronici. Oltre agli ambulatori specialistici e diagnostica per le patologie più diffuse, il servizio dei Medici di Medicina Generale, il consultorio familiare, il dipartimento di Salute Mentale e per le Dipendenze, la farmacia territoriale. L’ospedale di Comunità, infine, avrà ulteriori posti letto a gestione infermieristica come quelli che attualmente sono attivi nei reparti per le cure sub acute. A pochi anni dalla trasformazione dell’ospedale in Pot, la struttura di via Piave si prepara ad una “nuova vita“ nell’ambito della riforma voluta dalla Regione.
Roberta Rampini
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro