Il caro energia preoccupa il vitivinicolo

Emanuele

Bottiroli

Il caro energia rischia di mettere a repentaglio anche il comparto vitivinicolo.

In Oltrepò Pavese Cantina Torrevilla ha registrato un aumento del 500% in bolletta. Una condizione di grande difficoltà che andrà a sommarsi al pesante calo produttivo causato dalla persistente siccità dell’estate.

La commistione di questi avvenimenti ha destato una profonda preoccupazione nella cantina, storica realtà sociale della Lombardia.

Il timore principale è legato al concreto rischio di mancanza di liquidità, causata dall’aumento dei tassi d’interesse e dal contemporaneo calo della produzione, attestatosi tra il 25 e il 40%.

"La crisi energetica e delle materie prime ci sta mettendo a dura prova. Penso di poter parlare a nome non solo della Cantina Sociale Torrevilla ma di tutti i produttori del territorio dell’Oltrepò Pavese", dice il presidente di Torrevilla Massimo Barbieri. Che aggiunge: "Questa crisi va contestualizzata all’interno di un tessuto sociale e di un territorio agricolo complesso che negli ultimi anni ha vissuto periodi di forte instabilità. A questa situazione preesistente si è sommata la crisi che ha oltremodo destabilizzato l’economia di tutto il settore vitivinicolo. L’obiettivo attuale di Torrevilla è quello di tutelare il lavoro dei produttori e avere la forza necessaria per continuare a garantire i pagamenti ai suoi conferitori. I numeri però sono allarmanti. Ci aspettiamo risposte concrete e veloci da parte degli organi competenti e delle istituzioni". Una situazione che rischia di incidere fortemente anche sull’anno a venire, con un 2023 in cui si prevede una diminuzione dei consumi e che porterà molte aziende del territorio ad affrontare scenari di mercato a tinte fosche.

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