I pendolari della Milano-Mortara: "Anche i treni nel dossier 2026"

La Malpensa-Vigevano inserita fra le opere prioritarie in vista delle Olimpiadi. "La Regione si dimentica delle ferrovie"

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di Francesco Pellegatta

Olimpiadi di Milano-Cortina: la Regione chiede la superstrada Vigevano-Malpensa, ma “dimentica” il raddoppio ferroviario della vetusta Milano-Mortara atteso ormai da decenni. Lo sostiene l’associazione dei pendolari MiMoAl, tornata ad alzare la voce dopo il via libera della Giunta lombarda alla proposta di decreto interministeriale che contiene le opere da finanziare perché considerate prioritarie in vista dei Giochi. Nella delibera si chiede testualmente "che nell’ambito di prossimi decreti sia inclusa tra le opere connesse da realizzarsi in occasione ed in tempo per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026: il collegamento stradale Vigevano-Magenta-Malpensa". Progetto che è stato da poco cassato per bocca del ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli e risulta in piena revisione da parte degli uffici romani.

Nessun cenno, invece, all’altra opera che da tempo immemore agita il sonno del territorio: il raddoppio della Mi-Mo nel tratto tra Albairate e Mortara, ovvero la soluzione ai moltissimi problemi che ventimila pendolari vivono quotidianamente spostandosi tra Lomellina e Milano. "È l’ennesima conferma del fatto che non c’è la volontà di realizzare l’opera, così i finanziamenti non si troveranno mai - ha dichiarato il presidente della MiMoAl, Franco Aggio -. La politica rimane al livello delle dichiarazioni sui social e sui giornali senza fare nulla per ottenere la realizzazione del raddoppio. Basta fare un esempio per capire: il raddoppio della Ponte San Pietro-Bergamo-Montello, che costa circa 300 milioni di euro, procede spedito. Eppure su quella tratta viaggiano meno passeggeri rispetto alla Milano-Mortara. È evidente che non c’è una logica".

Sul tema, però, la Regione ha voluto fare alcune puntualizzazioni. Secondo l’assessorato alle Infrastrutture di Regione Lombardia, infatti, la decisione è stata dettata dalla volontà di privilegiare le opere che garantiscono un accesso alla Valtellina o quelle che “avvicinano” gli aeroporti (nel nostro caso Malpensa) a Milano. Da qui la preferenza assegnata alla superstrada.

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