I costi insostenibili cancellano l’“operazione Cascina Triulza“

Si ritira il gruppo missionario che doveva trasformare l’ex opificio in complesso di housing sociale

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di Monica Autunno

Prezzi in impennata e fondi insufficienti: "operazione Cascina Triulza non sostenibile": si ritira l’operatore vincitore l’anno scorso del bando di gestione, e sul progetto di housing sociale nella cascina restaurata che fu sede a fine Ottocento del primo opificio Galbani a Melzo si deve ricominciare (quasi) da zero. È stata comunicata al consiglio comunale l’altra sera, e formalizzata in una nota ieri mattina, la notizia dell’uscita di scena del Gruppo missionario Le Formiche, unico partecipante l’anno scorso alla manifestazione di interesse per la gestione quindicennale del complesso. In una lettera della scorsa settimana l’associazione ha formalizzato il ritiro. I motivi, economici.

Il prosieguo di lavori alla Cascina ha sulla carta costi che si preannunciano moltiplicati ad aggiornamento dei prezziari. Si vocifera di investitori della prima ora ritiratisi a loro volta dall’impresa. L’associazione aveva chiesto al Comune un prolungamento dei tempi dell’affidamento del bene: dai quindici anni più cinque come da bando passato sino a trenta. "Un’ipotesi – dice l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Ferrari – risultata non percorribile. Un allungamento modificherebbe i termini del bando precedente, e ci esporrebbe a ricorsi". Un breve periodo di "riflessione" delle Formiche e poi la scelta ultima. Fumata nera a tavolo di co-progettazione chiuso, la grana è di non poco conto.

Così, ieri, una nota del sindaco Antonio Fusè e della giunta. "È stata comunicata ufficialmente al consiglio la conclusione del percorso di coprogettazione avviato dall’amministrazione comunale con il gruppo missionario “Le Formiche“ per la realizzazione del progetto "Cascina Triulza: uno spazio per la città". Il gruppo missionario “Le Formiche” era stato individuato come partner del terzo settore, a seguito di una pubblica manifestazione di interesse, per la realizzazione di una proposta innovativa di rigenerazione urbana in risposta ai bisogni abitativi di persone in stato di fragilità".

Ancora: "In questi ultimi mesi di confronto con l’amministrazione per la definizione del business plan sono emerse criticità conseguenti all’attuale contesto di crisi e instabilità economica, che hanno portato ad aprire impreviste riflessioni in merito al proseguimento della collaborazione. Il progetto gestionale, presentato e oggetto di co-progettazione tra le Formiche e l’amministrazione resta fortemente condiviso. Ma in considerazione del contesto socio economico delineatosi nel 2022, con l’aumento più che rilevante dei costi delle costruzioni e le conseguenti incertezze per la stabilità economico-finanziaria dell’intervento, è stato reputato più responsabile sospendere".

La cascina, ricordiamolo, è reduce da un lungo e prestigioso intervento di messa in sicurezza e restauro che, a suo tempo, era stato finanziato in seno all’operazione Teem.

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