I 25 anni della Bicocca "La svolta geotermica per il nostro campus e per tutta Milano"

La rettrice Giovanna Iannantuoni svela il progetto-pilota da tre milioni. Si parte dall’U19 e da piazza della Scienza. Sarà un laboratorio per la città. Studenti in aumento del 10% dal 2019. E pungolano su spazi e registrazioni

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Un piano di rigenerazione che parte dal campus dell’università di Milano-Bicocca per diventare laboratorio per la città tutta. Si apre così - e con l’immagine di un nuovo Rinascimento - l’anno accademico dell’ateneo, che nel 2023 compirà 25 anni. Nozze d’argento con il quartiere e il Comune: "Del quale siamo centro e non periferia", ha ricordato la rettrice, Giovanna Iannantuoni, ripercorrendo i cambi di pelle, da quartiere agricolo a industriale, fino a diventare snodo accademico e culturale. In platea c’è anche il fondatore, Marcello Fontanesi, c’è la prima rettrice di Milano ed ex ministra dell’Università, Cristina Messa. Collegata da Roma c’è la sua “erede“, Anna Maria Bernini, a ricordare il "modello Bicocca", "prototipo di terza missione di successo". Cresce l’università nonostante la pandemia e i corsi a numero chiuso: 37mila gli studenti, con un più 10% rispetto al 2019. Attira giovani ricercatori stranieri: sono 136 da 27 Paesi. Ha intercettato 113 milioni di euro dal Pnrr per calare a terra 14 progetti. "Bilanciare lo sviluppo economico con il rispetto del pianeta attraverso un processo di innovazione tecnologica molto forte che viene dalla ricerca è la sfida che dobbiamo accettare per il futuro dei nostri ragazzi", sottolinea Giovanna Iannantuoni, guardando agli studenti e alla figlia, “Chiaretta“, che la applaude orgogliosa in platea e che la rettrice ringrazia per la sua pazienza.

Il 25esimo della Bicocca porta con sé "una nuova rinascita" e uno studio dei suoi ricercatori ed esperti che confermano che con la geotermia Milano potrebbe coprire il 20% del suo fabbisogno energetico. Il piano dell’ateneo “carbon free“ - da circa tre milioni di euro - parte dall’U19 e da piazza della Scienza - nel quadrilatero tra gli edifici U1, U2, U3 e U4 - combinando pozzi per estrarre l’energia proveniente dal sottosuolo a pannelli fotovoltaici per risparmiare l’80% del costo dell’energia per il riscaldamento e il raffrescamento. A chiudere il quadro, pareti coperte da vegetazione per l’isolamento termico. Per la loro irrigazione potrà essere utilizzata l’acqua di falda estratta per l’impiego geotermico. A ricordare la sfida delle città sostenibili è il professore Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab del Mit di Boston. Luca Motto, presidente del Consiglio degli Studenti, ha pungolato poi il sistema universitario sul tema del diritto allo studio - con fondi ministeriali e regionali insufficienti a coprire tutte le borse di studio di chi ne ha diritto - sulla mancanza di spazi e il malessere psicologico degli universitari. "Vorrei parlare anche ai docenti e alla rettrice, la cui passione per la didattica e la voglia di reinventarsi è stata fondamentale durante la pandemia. Non abbiate paura di continuare a cambiare - chiude Motto -. Se avete paura che le aule si svuotino con le registrazioni, prima di giudicarci come pigri, chiedetevi come mai. L’insegnamento raggiunge i suoi scopi più nobili quando non si basa su ricatti ma sulla libertà di incontrarsi e imparare insieme".

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