"Guarda lo specchietto...". E scatta la truffa

Viale Tunisia, il raggiro con un sasso scagliato contro una macchina di passaggio. Due pregiudicati arrestati dalla Squadra mobile

di Nicola Palma

Un sassolino scagliato contro la macchina di passaggio per riprodurre il rumore di un impatto. E un altro pezzo di pietra per graffiare la carrozzeria e rendere più credibile il raggiro. La truffa dello specchietto è un intramontabile evergreen, ma stavolta i due professionisti del mestiere, che l’hanno replicata per l’ennesima volta, avevano alle spalle gli agenti della Squadra mobile, che li hanno arrestati in flagrante.

La cronaca ci porta in viale Tunisia: alle 19 di venerdì, passa di lì l’auto guidata da un ventenne, che all’improvviso sente un colpo sulla portiera; il giovane conducente non si preoccupa, forse pensa di aver schiacciato con la ruota qualche detrito e prosegue la marcia. Appena oltrepassato l’incrocio con corso Buenos Aires, però, un’Audi a noleggio lo supera, e l’uomo al volante gli fa segno di accostare. Scende il passeggero e gli chiede di scendere, approfittando di quei pochi secondi di disorientamento della vittima designata per avvicinarsi allo specchietto retrovisore di destra e graffiarlo con una pietra. "Hai visto? Hai preso il mio con questo...", dice al ventenne, mostrandogli i presunti segni della collisione. Il ragazzo, spaesato, accetta la mediazione proposta dai due: "Se ci dai 200 euro, la chiudiamo qui", tagliano corto, millantando come sempre doti nascoste da carrozzieri.

Il conducente preleva 200 euro al secondo bancomat utile (al primo il tentativo di prendere i soldi va a vuoto) e li consegna. Tutto finito? No, perché la scena è stata seguita in diretta dagli agenti della sezione "Crimine diffuso" della Mobile, che, in servizio in centro per un’attività di controllo anti-furti, hanno notato la strana sequenza e hanno deciso di monitorarla per assistere allo scontato epilogo. Il primo a essere fermato è proprio il ventenne, a cui i poliziotti, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Massimiliano Mazzali, chiedono cosa sia successo per avere conferma dei sospetti: lui riferisce l’accaduto, aggiungendo di non aver avuto il minimo sospetto di essere finito al centro di un imbroglio. Poi tocca ai truffatori: con loro hanno i 200 euro e i due sassolini. A incastrarli ci sono pure le immagini registrate dalla dashcam installata nell’abitacolo della macchina del ragazzo. Conclusione inevitabile: arrestati entrambi.

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