“Guadagnopoli” Basiglio e Pieve sotto la lente

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Non solo Opera. Altre indagini che scuotono il sud Milano riguardano Basiglio e Pieve, interessate da Guadagnopoli. Una inchiesta del pm Luca Poniz sugli appalti a Pieve, sulla ciclopedonale e sullo Sporting di Milano 3 . Trentadue gli indagati fra amministratori, tecnici e imprenditori. Al centro della vicenda c’è l’ingegner “G”, Arturo Guadagnolo (nella foto), 56 anni, all’epoca dei fatti responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Pieve ed ex consulente dei Comuni di Basiglio. È stato l’unico arrestato ai domiciliari. Con lui, per la vicenda milanese, è adesso indagato, fra gli altri, il cognato Vito Ancora, coinvolto anche nel processo relativo alle partecipate di Rozzano con l’ex sindaco Pd, Massimo D’Avolio. I due hanno lavorato in molti comuni fra i quali Basiglio e Pieve. A Basiglio sono due i fatti finiti adesso sotto la lente della magistratura milanese. Tutto parte nel 2015 quando l’allora responsabile dell’ufficio tecnico viene sollevata dall’incarico e al suo posto viene chiamato Guadagnolo. Il primo fatto riguarda la modifica di opere e servizi previsti nel Pgt. Secondo l’accusa grazie ai "buoni uffici" di Guadagnolo la procedura per ottenere il permesso a costruire villette da parte della Green Oasis Srl, dopo un brusco arresto, riprendeva il suo corso. L’impresa ottenne anche la monetizzazione degli oneri di urbanizzazione che passarono da 12 a 6 milioni di euro a fronte anche di una riduzione delle volumetrie. L’operazione prevedeva un compenso per “G”di 100 mila euro. Altra vicenda riguarda il palazzetto dello Sporting di Milano 3. Guadagnolo, da responsabile d’ufficio, aveva annullato un’ordinanza firmata dalla funzionaria sollevata in precedenza che aveva sospeso i lavori di ristrutturazione in corso del centro sportivo a causa di irregolarità edilizie. Mas.Sag.

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