Furti in casa o nei negozi, è boom di richieste di porto d'armi

La tentazione di tutelarsi con il fai da te di BAR.CAL.

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Vaprio d'Adda, 22 ottobre 2015 - E alla fine corrono al poligono di tiro. Boom di richieste di porto d’armi per difesa della proprietà nella fascia di Comuni dell’Est Milano, con un incremento a due cifre. È l’effetto della paura, della crescita, cominciata nei primi anni di crisi, dei cosiddetti reati predatori. «Prima emergenza del territorio», anche nella relazione annuale della Questura di Milano. Dati in salita, nonostante la puntuale opera di controllo dei carabinieri. Ma i furti ci sono: danni, la violazione dell’intimità domestica, ricordi che spariscono e un senso di frustrazione. Specie per chi, come accaduto anche a casa Sicignano, subisce la visita degli sconosciuti più volte.

Ed ecco la tentazione di tutelarsi con il fai da te. Posati padri di famiglia si presentano nelle caserme e fanno domanda per ottenere l’autorizzazione a conservare in casa un’arma. Per tutelarsi col rischio di finire nei guai, come accaduto all’ex commerciante. Ma la difesa passiva va ancor più di moda. L’unico settore collegato all’edilizia a non avere risentito come gli altri della recessione è quello dell’installazione di sistemi d’allarme e di serrature blindate. Finestre allarmate, giardini all’infrarosso tarati per non scattare solo se passa il gatto, portoncini in stile Fort Knox, tutto per sentirsi più sicuri. Recuperando, grazie agli incentivi, il 65% della spesa in dieci anni.

di BAR.CAL:

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