Calcio malato e finti procuratori, ecco le storie: spariti coi soldi

Calcio, sogni traditi. Parlano vittime ed esperti

Orfeo Zanforlin

Orfeo Zanforlin

Milano, 19 dicembre 2021 - Cercano i baby-talenti (ma anche calciatori appena discreti, purché giovanissimi) nelle metropoli e in periferia, si affacciano con modi affabili nelle 7mila scuole calcio italiane ma sanno benissimo dove “intercettare“ i genitori quando gli stessi non sono accovacciati in tribuna a tifare. Millantano, promettono, illudono, spariscono approfittando della fragilità dei ragazzi e della debolezza delle famiglie. Definirli procuratori è un azzardo e il primo a rabbrividire quandoli si nomina è il decano degli agenti sportivi italiani, Claudio Pasqualin (nella sua scuderia un certo Alessandro Del Piero): "Trovo la caccia al giovane calciatore riprovevole, promettere sogni e prendere in giro i ragazzi è una cosa disgustosa, e poco importa che sia un vero o un falso procuratore. La verità è che certa gente agisce con l’inganno perché sa di non essere controllata. E anche i genitori hanno le loro colpe, perché spesso sono i primi a voler un agente per il figlio che magari ha talento ma solo 10 anni: ricevo tante telefonate di papà e mamme che mi chiedono consulenze per adolescenti, io rispondo che non se ne parla proprio".

Poi ci sono le famiglie ingenue e in buona fede. Quelle che più facilmente cadono nella trappola dei trafficanti del pallone. "Ho letto la sua inchiesta sul “calcio malato” e anch’io sono uno dei tantissimi genitori ingannati da sedicenti procuratori sportivi" - ci scrive il signor Paolo -. Un finto procuratore originario di Montecatini Terme, e residente a Sanremo ha truffato alcuni mesi fa il figlio, giovane calciatore svincolato dall’Alessandria chiedendo 585 euro per una fantomatica pratica Uefa ‘nulla avere’, con cui si sarebbe dichiarato di fatto estinta una querelle con il precedente (vero) procuratore. "A seguito di una seconda richiesta di denaro (perché nella prima ricarica Postepay non era stata riportata la dicitura corretta nella causale) io e mio figlio abbiamo scoperto che l’uomo cui avevamo dato dei soldi non era un procuratore e poi che non esiste nessuna pratica Uefa ‘nulla avere’".

E così al danno si è aggiunta la beffa. "Succede spesso così - ci dice Orfeo Zanforlin, responsabile del settore giovanile del Legnano e in passato istruttore, fra l’altro, nell’Academy dell’Udinese -, quando incontri certi personaggi rischi di farti svuotare il portafoglio. Ti offrono consulenze ma intascano solo soldi e poi... arrivederci. Inoltre ci sono quelli che fanno scouting in giro e portano i ragazzi ad affollate “selezioni“ a pagamento. È la parte più brutta del calcio, in mano a gente inaffidabile che a nessun titolo può definirsi talent scout. Spesso si spacciano per intermediari di società professionistiche anche se nella realtà sono solo maneggioni che pensano al proprio business. Purtroppo agli occhi dei genitori sembrano davvero legati a club e dirigenti importanti, ma è solo gente di malaffare che specula e da cui bisogna difendersi...".  

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