Figli di coppie omosex: palla alla Prefettura

Forte (Mp) scrive a Saccone: il sindaco viola la legge, serve un intervento. Sala: spero che la reazione di Palazzo Diotti non sia avversa

Sala al Pride Milano 2022

Sala al Pride Milano 2022

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Riconoscimento dei figli nati in Italia da coppie omogenitoriali, il caso entra nel vivo. Sì, perché dopo l’annuncio del sindaco Giuseppe Sala sabato al Pride ("A Milano dal 1° luglio abbiamo riattivato il riconoscimento") si attende la reazione del prefetto Renato Saccone, visto che il primo cittadino, consapevolmente, ha messo in atto uno strappo politico che va al di là dei confini delle leggi vigenti sul tema, lamentando l’immobilismo del Parlamento. Uno strappo che ieri è stato sottolineato formalmente dal consigliere comunale di Milano popolare Matteo Forte, che ha scritto al prefetto proprio per segnalargli "quello, che a giudizio di chi scrive, e secondo la normativa vigente, potrebbe far ipotizzare un abuso nell’esercizio del potere di ufficiale di governo da parte del sindaco".

Forte si riferisce proprio alle parole pronunciate da Sala al Pride. "Tra l’altro – continua il consigliere – questa iniziativa seguirebbe quella del 4 aprile 2019, in cui sarebbero stati trascritti nel registro dell’Anagrafe del Comune di Milano atti di nascita di bambine e bambini generati mediante surrogazione di maternità, pratica quest’ultima espressamente vietata dall’art. 12, sesto comma, della legge numero 40 del 2004". Insomma, Forte chiede al prefetto un intervento per ripristinare la legalità nell’Anagrafe meneghina.

Sala, intanto, torna sul tema, afferma di non aver sentito ancora altri sindaci che vogliano seguire il suo esempio, ma aggiunge che sta parlando del tema con l’Anci e sottolinea: "È chiaro che probabilmente tanti sindaci aspettano di vedere le reazioni formalmente espresse a quello che ho fatto. Io penso e spero che la Prefettura non abbia una reazione avversa. Ovviamente, per rispetto istituzionale, prima di dire quelle cose in piazza ne ho parlato con il prefetto. La mia è una presa di responsabilità. Ogni opinione è valida, rimane il fatto che è un’esigenza che è espressa in parecchi casi a Milano".

Il sindaco aggiunge di aver deciso di riconoscere i figli nati da coppie omogenitoriali "quando mi hanno segnalato che c’erano famiglie milanesi che andavano a registrarsi a Crema. Non va bene. Sbagliamo noi sindaci? Che facciano una legge. Se non la fanno, i sindaci andranno avanti in ordine sparso. Io ho ritenuto di farlo. Non pretendo di essere sempre nel giusto, ma il mio modo di far politica prevede il fatto di affrontare le questioni che i cittadini mi portano".

 

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