Festa abusiva tra droga e gas esilarante

Via Oslavia, party interrotto dalla polizia. Il dj pusher in manette: "Era il compleanno della mia fidanzata"

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di Nicola Palma

Il regalo di compleanno per la fidanzata. Musica a tutto volume, un mini bazar della droga e persino bombolette di gas esilarante. In pieno coprifuoco. In barba a qualsiasi regola. L’ennesimo party illegale è andato in scena nella notte tra sabato e domenica e si è concluso con l’arresto per spaccio di colui che si è autodefinito l’organizzatore della serata, un dj italo-marocchino di 23 anni con precedenti; i dodici partecipanti si vedranno recapitare nelle prossime ore le sanzioni per la violazione della normativa anti-Covid. Ore 4.17 di due giorni fa, siamo in via Oslavia, una stradina isolata del Rubattino. Alla centrale operativa della Questura arriva la segnalazione di una donna, che riferisce di una festa in corso con 20 persone in un loft, della possibile presenza di stupefacenti e degli insulti ricevuti da uno degli ospiti.

I primi ad arrivare sono gli agenti delle Volanti dei commissariati Lambrate e Città Studi, che notano subito la presenza di diversi ragazzi all’interno del cortile: l’odore di marijuana è percepibile già dal cancello d’ingresso, e e si fa sempre più intenso man mano che i poliziotti – nel frattempo raggiunti dai colleghi di altri sei equipaggi del pronto intervento – si avvicinano alla porta dell’appartamento affittato per l’occasione, uno studio di registrazione. L’organizzatore ventitreenne, molto agitato, cerca di tergiversare per impedire agli investigatori di entrare, ma alla fine cede alle insistenze. Ed ecco il party, con 12 ragazzi di età compresa tra 21 e 32 anni che ballano e bevono alcolici. La consolle è nell’altra stanza. Lì i poliziotti trovano tracce di “spinelli“ fumati, cannucce per aspirare cocaina e scatole piene di bombolette di elio (gas spesso utilizzato come esilarante, ultima moda in fatto di sballo proveniente dal Regno Unito). E ancora: hashish, marijuana e Mdma in vari involucri di cellophane sparsi per la sala, più il grammo scarso di ketamina tirato fuori dall’italo-marocchino.

A quel punto, è lui stesso ad attribuirsi la totale responsabilità di quello che è successo, dicendo di aver acquistato la droga per tutti e di aver organizzato la festa per il compleanno della fidanzata. Scatta l’arresto, d’intesa col pm di turno Roberto Fontana, con direttissima ieri. Gli altri vengono identificati e allontanati; le multe arriveranno in un secondo momento, visto che è ormai prassi per le forze dell’ordine non contestarle subito per evitare assembramenti ed eventuali problemi di ordine pubblico in caso di eventi con un numero elevato di persone. Il party di via Oslavia è solo l’ultimo di una serie che ormai sta diventando allarmante: basti citare i due episodi in una settimana nell’ApArt di via Lupetta 5, la festa di compleanno organizzata da una neodiciottenne al Ticinese e il maxi raduno abusivo in una cascina di via Quintosole la notte del 6 dicembre.

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