Comprato in Canada sul dark web: allerta Fentanyl a Milano

Blitz dei carabinieri: in manette uno spacciatore 43enne. Nel mirino l’oppioide cento volte più forte della morfina

I carabinieri mentre aprono la valigetta presa in consegna dagli investigatori canadesi

I carabinieri mentre aprono la valigetta presa in consegna dagli investigatori canadesi

Milano 27 febbraio 2019 - Poco più di un grammo per ricavare duemila dosi da rivendere. Un quantitativo apparentemente piccolo, in realtà potentissimo e molto pericoloso persino da maneggiare. Sì, perché il Fentanyl, oppiaceo sintetico 100 volte più forte della morfina usato in medicina per alleviare i dolori dei malati terminali, può provocare effetti letali anche solo toccandolo con le dita o inalandone le polveri.

Qualche giorno fa, i carabinieri dell’Antidroga, coordinati dal tenente colonnello Paolo Belgi, ne hanno sequestrati 1,276 grammi; o meglio, li hanno presi in consegna dai colleghi canadesi e recapitati al destinatario travestiti da fattorini (in realtà il pacco era vuoto). Così sono riusciti a incastrare lo spacciatore Salvatore Danilo Curcio, 43enne residente a Cinisello Balsamo e già «pizzicato» nel 2014; a casa, una villetta a due piani che condivideva con i genitori (estranei ai fatti), i militari hanno recuperato pure 8 chili tra hashish e marijuana, ampolle e contenitori e varie confezioni di medicinali con etichette estere. Curcio si è procurato il Fentanyl on line, sfruttando l’abilità a navigare nel «dark web», la parte più oscura di internet spesso utilizzata per scambi di armi e droga.

L’inchiesta scatta all’inizio del mese, quando gli specialisti del Royal Canadian Mounted Police, organismo omologo della nostra Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), intercettano a Vancouver, al confine con gli Stati Uniti, due plichi postali. A questo punto della storia, c’è da ricordare che in Nordamerica c’è massima allerta sugli oppoidi sintetici, che negli ultimi anni hanno mietuto migliaia di vittime e che solitamente provengono dalla Cina, dove invece la sorveglianza è inesistente (e questo è stato fonte di polemica con l’amministrazione Trump). I pacchi sono indirizzati rispettivamente in provincia di Cuneo e a Cinisello; il secondo, in particolare, contiene 1,276 grammi di Fentanyl mischiato a caffeina e tre pastiglie di anfetamina.

Da lì la comunicazione alla Dcsa e il coinvolgimento degli investigatori di via Moscova: il pacco, sigillato in un trolley chiuso con lucchetti dei quali neppure il pilota dell’aereo ha le chiavi, viene spedito in Italia e preso in consegna dai carabinieri, che nel frattempo hanno concordato il piano d’azione con il pm monzese Franca Macchia. La valigetta viene aperta con un flessibile e il contenuto consegnato al Lass, il laboratorio dell’Arma che analizza le sostanze stupefacenti. Poi avviene la consegna simulata: al citofono di Curcio suona un appuntato scelto camuffato da fattorino, con tanto di motorino della società di consegne. «Curcio Danilo, è per lei?». «Sì», la risposta. Dopo la firma su una finta distinta di recapito, scattano le manette. La perquisizione nell’abitazione, un bazar della droga lercio e disordinato, porta al sequestro di hashish, marijuana e medicinali. Resta da individuare il canale di distribuzione legato al 43enne: gli approfondimenti sono appena iniziati.

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