Milano, filippini pazzi per il fast food di casa

In piazza Diaz code all’alba: c’è chi arriva da Roma, Svizzera e Spagna

Festa davanti a Jollibee (Newpress)

Festa davanti a Jollibee (Newpress)

Milano, 21 marzo 2018 - Chi doveva sapere sapeva. La catena filippina Jollibee ha aperto domenica a Milano il suo primo fast food europeo a due passi dal Duomo, in piazza Diaz. Non ha dovuto piantare nessuna palma sotto la Madonnina né riempire le strade di pubblicità, e la maggior parte dei milanesi e turisti che passa davanti alle vetrine non sa neppure cosa sia Jollibee.

Eppure dal giorno dell’inaugurazione, sotto i portici di piazza Diaz, ci sono code di centinaia di filippini. La maggior parte viene da Milano e provincia, ma alcuni sono venuti appositamente in pullman da Roma o dalla Svizzera. Lunedì si sono contati circa 1.700 clienti. Il fast food apre a mezzogiorno, ma ieri qualcuno era in coda già alle 6. La prima arrivata è stata Marisa Salazar, in compagnia di Michael Angelo De Guia, alle 9 sono stati consegnati rispettivamente i biglietti numero 1 e 2 della giornata: «Abbiamo fatto un giro in centro e siamo tornati a mezzogiorno per mangiare», spiega Salazar, 54 anni, in Italia da 27. Quasi tutti hanno il coupon omaggio dal valore di 20 euro che oltre a un menù completo offre un cuscino omaggio a forma di ape rossa, la mascotte della catena, una specie di Mr Donald filippino. Alle 12.30 il responsabile della coda stacca il bigliettino numero 591 della giornata: è di Kelly Pizarro, 25 anni, pensava di poter pranzare qui, invece dovrà tornare alle 17.30, per la merenda. Ma non è un problema: la persone in fila assicurano che è sempre ora di Jollibee. «Prenderò il pranzo per tutta la famiglia», racconta Chaylee Elchico, mostrando la lista di ordini che si è portata da casa. È in Italia dal 1993 e vive in zona Villa San Giovanni, dove sono in 8 tra figli e parenti ad aspettare che torni con il pranzo.

Nelle Filippine aveva un Jollibee proprio vicino a casa: «Ogni volta che torno vado a mangiare lì». In coda solo filippini, gli unici italiani sono della security, qualcuno non riesce a trattenere il sorriso: «L’apertura di un fast food. Non immaginavo di trovarmi di fronte a questo caos, per cosa poi? Un polletto fritto?». Ma per i filippini è molto più di semplice pollo. «Ci sono i burger, il riso, e soprattutto gli spaghetti – spiega Artemio –. Ma è anche un orgoglio nazionale, è una nostra catena». Oggi sono attesi pullman di filippini provenienti persino da Barcellona. Il piatto forte sono gli spaghetti con ketchup alla banana: come le palme faranno storcere il naso a qualcuno, ma in tre giorni hanno già portato in città migliaia di persone.

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