Fast fashion, un mondo che non conosciamo

Vi siete mai chiesti da dove vengono i vestiti che avete addosso? O il motivo per cui costano così poco? Sapete cosa sono le 5 R?

Il fast fashion, ovvero "moda veloce", è associato al concetto di "usa e getta", quindi i capi di abbigliamento sono utilizzati per una stagione e poi buttati via anche se sono in buone condizioni.

Anche se questa strategia non è malvagia, ha molte problematiche, due in particolare, molto gravi: l’inquinamento ambientale causato dall’industria tessile che la classifica la seconda più inquinante al mondo e la prima per il consumo energetico e per le risorse naturali.

Inoltre da non dimenticare c’è l’aspetto sociale che vede dietro al fast fashion molti fattori illegali, come lo sfruttamento minorile, la schiavitù, il lavoro senza sicurezza, i lavoratori sottopagati, per citarne alcuni.

Ma dove e quando nasce il fast fashion?

Questo termine venne usato per la prima volta a New York nel 1989 in una delle pagine del famosissimo quotidiano New York Times;

Quando Zara aprì il suo primo store diffuse un nuovo modo di fare business: si vantava di metterci quindici giorni per creare una collezione e poco dopo sostituirla con una nuova. E una mole incredibile di abiti, finivano al macero

Strategie psico-sociali

Il fast fashion utilizza delle strategie psico-sociali per aumentare il desiderio di ciò che non si possiede Come ci riesce? Attraverso strategie di neuromarketing, cioè tecniche di vendita che sfruttano la reazione del cervello ad alcuni stimoli.

Condizioni di possibilità

Il fast fashion sposta la produzione nei Paesi in via di sviluppo, dove il costo della manodopera è fino a dieci volte più basso rispetto ai Paesi occidentali. In aree geografiche come il Bangladesh, la Cambogia, l’India, l’Indonesia, lo Sri Lanka o l’Etiopia. milioni di operai, perlopiù donne e bambini, vengono costretti a lavorare per 2 o 3 euro al giorno, senza tutela, in pessime condizioni di igiene e sicurezza. Così, ovviamente la produzione di capi è più veloce ed economica.

Impatto ambientale

Il fast fashion ha un costo ambientale perché, spesso, l’acqua e la terra dei Paesi incaricati della produzione tessile sono contaminate dagli agenti chimici usati dalle industrie. A causa della loro tossicità, una grossa percentuale di adulti e bambini sviluppa gravi patologie

Le 5 R

Nel 1997 per la prima volta in Italia si sostenne il tema della gestione sostenibile dei rifiuti, con la legge passata come “La regola delle 5 R”, regole per comprendere l’importanza del vivere con zero sprechi: reduce (riduci gli acquisti), reuse (riutilizza), repair (ripara), rot (differenziazione dei rifiuti) e recycle (riciclo).