Post Expo, asse tra Sala e Fontana per "Milano Innovation District"

L’assenza di un Governo blocca il decollo dello Human Technopole

Attilio Fontana, presidente della Regione e Giuseppe Sala, sindaco di Milano

Attilio Fontana, presidente della Regione e Giuseppe Sala, sindaco di Milano

Milano, 3 maggio 2018 - Per Attilio Fontana è stato un debutto, per Giuseppe Sala un grande ritorno, per Giuseppe Bonomi è invece finita una fase. Il presidente della Regione, il sindaco di Milano e l’amministratore delegato di Arexpo Spa, martedì si sono ritrovati sul sito dell’Expo, a 3 anni esatti da quello che fu il giorno di apertura dell’evento, per «un ideale passaggio di testimone tra l’Esposizione Universale del 2015 e Mind, acronimo che sta per “Milano Innovation District”, il parco della scienza, del sapere e dell’innovazione che si sta realizzando sull’area». È per effetto di questo passaggio che Bonomi dichiara «finito il post Expo», ovvero la fase nella quale hanno convissuto l’utilizzo temporaneo del sito e l’iter per definire il masterplan secondo il quale convertirlo a nuove funzioni.

Il cronoprogramma della seconda vita dell’area ha come prima scadenza il 10 maggio, quando l’assemblea dei soci di Arexpo si riunirà per dare il via libera definitivo proprio al masterplan realizzato dagli australiani di Lendlease, che si sono aggiudicati la relativa gara. A quel punto il masterplan sarà inviato ai due Comuni competenti sul sito, quello di Milano e quello di Rho, perché i rispettivi esecutivi approvino il Piano Integrato d’Intervento (PII). Non è previsto alcun passaggio in Consiglio comunale perché il masterplan è aderente all’Accordo di Programma già approvato dalle aule di Milano e Rho a luglio del 2011. L’iter di approvazione del piano si concluderà entro la fine del 2018 e il 2019 sarà l’anno dei cantieri. All’interno del sito un cantiere partirà, però, già entro l’estate, possibile per l’inizio di giugno: si tratta del cantiere per il nuovo ospedale Galeazzi, una delle tre grandi funzioni pubbliche previste nel Mind. Le altre due sono il campus scientifico dell’Università Statale di Milano e lo Human Technopole, il nuovo polo di ricerca sulle scienze della vita.

Quanto al campus, a giugno si saprà se l’ateneo intende lanciare una gara che parta dal progetto messo a punto da Lendlease o se si tratterà, invece, di una gara tradizionale, in cui si partirà da zero. Attenzione, invece, allo Human Technopole: la funzione forte della seconda vita del sito Expo soffre la mancanza di un Governo. Ad oggi è stato approvato solo lo Statuto della Fondazione che dovrà governarlo ma da Palazzo Chigi non sono ancora stati nominati i vertici della stessa. Risultato: lo Human Technpole continua ad essere guidato dal comitato che avrebbe dovuto guidarlo in via provvisoria per due anni e manca il soggetto giuridico titolato ad assumere i ricercatori. Da qui a 10 anni se ne dovranno contare 1.500 ma ad oggi il piano è in stallo. Dal canto loro, Fontana e Sala hanno confermato l’unità d’intenti fin qui dimostrata da Regione e Comune in questa partita: «Sei istituzioni si sono messe insieme e forse per la prima volta la politica non ha intralciato: un piccolo miracolo» dichiara il governatore. «Il piano ha il supporto delle istituzioni, che continueranno a stare insieme» conferma Sala prima di ammettere: «Se non avessi fatto Expo non sarei sindaco e non sarei quello che sono anche umanamente».

 

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