Tentata estorsione, il pm chiede 4 anni per capo ultrà della Juventus

Nel 2006 Loris Grancini, capo dei Viking, fu autore anche di un tentato omicidio in piazza Morbegno

Loris Grancini

Loris Grancini

Milano, 1 novembre 2019 - Loris Grancini, già condannato a 11 anni in via definitiva per tentato omicidio, consumato il 5 ottobre 2006 in piazza Morbegno, torna a fare i conti con la giustizia. Il capo dei Viking, gruppo ultrà della Juventus, è accusato di quattro episodi di tentata estorsione. Per lui il pm Enrico Pavone ha chiesto ieri una condanna a 4 anni di reclusione.

Secondo l’accusa, avrebbe minacciato il titolare di una società milanese di eventi sportivi per costringerlo a procurare biglietti con una «corsia preferenziale» per le partite della «vecchia signora». Secondo le imputazioni Grancini entrato nel punto vendita biglietti, assieme a Christian Mauriello e Christian Fasoli, avrebbe detto: «Bello alto qui, sai come brucia facilmente?». La prima condotta intimidatoria nei confronti del titolare del punto vendita sarebbe avvenuta per la partita di Champions Juve-Real, dopo che la vittima della tentata estorsione aveva dovuto annullare, per ragioni tecniche, l’emissione di 250 biglietti.

Gli ultras sarebbero entrati nel locale per «ottenere» dall’uomo «i biglietti che erano stati erroneamente stampati». Nel maggio 2017, poi, sempre Grancini si sarebbe presentato nel punto vendita per chiedere la «emissione» di biglietti per la partita Juve-Crotone per «certi personaggi calabresi di Corsico» e di fronte al diniego del titolare avrebbe risposto: «Vedi di farmeli recuperare, sbirro di m....». Avrebbe poi cercato biglietti per la partita Roma-Juve, Grancini nel punto vendita avrebbe mimato «il gesto del caricamento di un’arma da fuoco».  

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