Esche avvelenate "Segnalate i dubbi"

Le esche avvelenate delle ultime settimane finiscono in Consiglio. Un’interrogazione della Lega a Gorgonzola chiede al sindaco Angelo Stucchi quali iniziative mettere in campo per evitare "episodi che negli anni si sono ripetuti a cadenza regolare in parchi, aree pubbliche e proprietà private", spiegano i consiglieri Vincenzo Saglibene e Mauro Gironi, autori dell’iniziativa. Polpette con lumachicida o veleno per topi, ma anche con spilloni da balia avevano tolto il sonno ai proprietari nel 2018, quando la paura era palpabile e il caso esplose in seguito al salvataggio in extremis di un labrador che aveva inghiottito uno dei bocconi preparati dal killer dei cani.

Fatti gravi che si ripresentano e che ora tornano a far discutere. "Cosa deve fare chi si ritrova a vivere una situazione simile?", chiede l’interpellanza, che "pene sono previste per chi si macchia di questi reati?". I leghisti vogliono risposte da mettere a disposizione delle famiglie legittimamente preoccupate per i loro animali. Già in passato l’amministrazione e l’Ufficio diritti degli animali hanno condannato i gesti criminali "perché pericolosi per ogni essere vivente, anche per l’incolumità delle persone".

Dietro c’è anche un problema di sicurezza. Come ricorda l’Ente nazionale protezione animali "esistono molte normative che possono risultare violate dalla detenzione, spargimento e utilizzo di bocconi avvelenati o esche mortali". Le regole sono state inasprite proprio per la persistenza degli episodi di avvelenamento. "Ma occorre denunciare". E invece capita che se tutto finisce con uno spavento si lasci perdere, una decisione che mette i bastoni fra le ruote alla tutela degli amici a quattro zampe, tutelati anche da un’ordinanza ministeriale. La sensibilità è aumentata, ma la crudeltà non è certo scomparsa. Da qui "la necessità di fare rete".

Barbara Calderola

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