Vimodrone, i compressori della Ing. Enea Mattei compiono 100 anni

Vimodrone (Milano), 13 maggio 2019 - Lascia un posto fisso nel Genio civile per aprire una piccola officina a via Padova a Milano. Enea Mattei nel 1919 non è ancora diventato l’imprenditore filantropo ricordato con una piazza nella sua Morbegno, ma è un ingegnere che ha acquistato residuati bellici dallo Stato per far nascere l’industria dei compressori ad uso industriale. Nell’esercito ha imparato tutto su questi marchingegni e ne intuisce le potenzialità per muovere le industria. «I prossimi 100 anni dell’azienda saranno quelli delle soluzioni green», spiega Giulio Contaldi, amministratore delegato della Ing. Enea Mattei. Guida l'azienda assieme alla sorella Silvia, che ricopre il ruolo di chief financial officer. Il padre, anche lui Giulio Contaldi, ha rilevato l’azienda fondata dall’ingegner Enea Mattei nel 1962. Ora, 100 anni dopo l’apertura di quella piccola officina, l’azienda ha 250 dipendenti e 45 milioni di fatturato, un quartier generale a Vimodrone e uno stabilimento produttivo a Verdello-Zingonia.

L’aria compressa, del resto, non è solo nei macchinari di uso comune per gonfiare le ruote delle auto, ma viene usata principalmente in ambito industriale. È in quasi tutte le fabbriche, tanto che viene considerata la quarta utenza dopo elettricità, acqua e gas. Per dare l’idea: le macchine della Ing. Mattei Group vengono usate dal falegname e dal dentista per arrivare agli impianti che forniscono aria compressa 24 ore al giorno all’industria di imbottigliamento, packaging o ceramiche fino ai freni pneumatici. Una volta attivo il compressore ha due voci di spesa: il costo energetico per l’80% e per il 20% la manutenzione. «I nostri punti di forza sono il risparmio energetico che le nostre macchine garantiscono e la durata, come dimostrano gli esempi di nostri compressori che lavorano da 40 anni. Facciamo le macchine alla vecchia maniera», spiega Contaldi.

Intanto, arrivano segnali di crescita dalla Cina, dove l’azienda è presente con uno stabilimento nel quale vengono assemblati i pezzi prodotti in Italia, nonostante «problematiche sui prezzi abbiano frenato l’espansione su questo mercato». Se l’Europa rappresenta più del 50% del giro d’affari, non mancano i margini di crescita negli Usa, dove la Mattei è presente con un altro stabilimento. In Gran Bretagna c’è un ulteriore sito produttivo, frutto dell’acquisizione della Winton Engeneering del 2015, e le 5 filiali commerciali nel mondo portano così a 8 il conto delle sedi all’estero.

Gli ultimi, però, sono stati anche anni di cambiamenti in azienda con la rivoluzione dei metodi di assemblaggio e, per ultimo, il cambio dei sistemi gestionali. Mentre crescevano, e continuano a farlo, gli investimenti per aumentare la presenza commerciale nel mondo. «I cambiamenti non sono mai facili – spiega Contaldi – adesso però abbiamo l’assetto per crescere davvero con un obiettivo ambizioso, ma alla portata: raddoppiare il fatturato nell’arco di pochi anni». E la crescita passerà da applicazioni dall’approccio sostenibile. Negli ultimi 10 anni l’azienda ha sviluppato soluzioni dedicate a nicchie di mercato molto specifiche, ma in crescita: dall’aria compressa per freni di treni, bus e camion a quelli per i veicoli elettrici. Ma c’è un po’ di Mattei anche nei grandi digestori di biometano di cui la Danimarca è un esempio per il mondo. Intanto, però, l’azienda è pronta per la ripresa degli investimenti nel settore del petrolio, bloccati dal crollo del prezzo degli ultimi anni. Perché? Tutti hanno presente le fiamme che escono dai pozzi: le applicazioni della Ing. Enea Mattei fanno parte di sistemi in grado di riutilizzare i gas che restano nei pozzi petroliferi, anziché bruciarli e causare le note fiamme.