Saltare il pasto? Scelta obbligata: emergenza alimentare a Corsico

Mille persone chiedono aiuto per mangiare nella città più colpita dalla crisi nell’area metropolitana

I volontari di Action Aid e dell’associazione La Speranza

I volontari di Action Aid e dell’associazione La Speranza

Corsico (Milano), 24 ottobre 2020 -  Numeri preoccupanti, uno scenario allarmante: lo disegna un rapporto di Action Aid, organizzazione internazionale impegnata nella lotta alla povertà. Si parla di emergenza alimentare e di una situazione di crisi che con il Covid ha messo in luce gli aspetti più drammatici. Secondo il rapporto, il Comune del Milanese più colpito dalla povertà alimentare è Corsico, dove Action Aid ha attivato da qualche anno un progetto di assistenza alle 300 famiglie in difficoltà, aumentate del 30% causa Covid, in totale oltre mille persone, che non riescono a mettere neanche il pane in tavola. Una sinergia costruita con l’associazione La Speranza, che si occupa della distribuzione di cibi (ma anche farmaci) e con BuonMercato che si impegna a portare cibo di qualità. Grazie al rapporto stilato da Action Aid, si scopre che a Corsico le dimensioni della povertà alimentare sono enormi.

La maggior parte delle famiglie assistite dalla Speranza sono italiane (le altre, per lo più marocchine, egiziane e romene). L’80% sono donne tra i 22 e gli 85 anni, il 91% è disoccupata. In media, tre persone per nucleo famigliare, con due minori a carico e nel 30% delle famiglie c’è un componente con disabilità. Quasi il 72% ha dichiarato di mangiare solo due volte al giorno e lo stesso vale anche per bambini e ragazzi che, per la maggior parte, rinunciano ad almeno un pasto quotidiano. Dati allarmanti e in aumento dopo il lockdown, periodo in cui il 77% delle famiglie ha saltato interi pasti per mancanza di cibo. Il 68% dei bambini assistiti non fa un pasto variegato con carne, pesce o pollo, mentre il 72% delle famiglie dichiara di non potersi permettere frutta e verdura fresca tutti i giorni.

"I minori e le donne sono i più esposti al fenomeno della povertà alimentare, caratterizzata sia da un’insufficiente quantità di cibo che da una dieta inadeguata e poco diversificata – spiega Roberto Sensi di Action Aid –. Serve una strategia universale, un fondo di solidarietà alimentare, approcci e risorse da parte delle istituzioni".  

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