Due scuole ricorderanno Garofalo e Manca

La prima fu uccisa e sciolta nell’acido perché aveva “tradito“ la famiglia mafiosa, il secondo forse per aver curato Provenzano

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di Massimiliano Saggese

Due scuole da intitolare a vittime di mafia. Il consiglio d’istituto uscente del comprensorio “Monte Amiata” di Rozzano ha approvato la proposta di intitolare due edifici scolastici a Lea Garofalo e Attilio Manca. Nei prossimi giorni la dirigente scolastica, Monica Mansi chiederà al prefetto di Milano e al Provveditorato agli studi l’autorizzazione ad intitolare gli edifici delle scuole primarie di via Foscolo e di via Mincio, rispettivamente alla testimone di giustizia, fatta assassinare dalla ’ndrangheta a Milano, nel 2009 e all’urologo Attilio Manca, ucciso a Viterbo il 12 febbraio del 2004 molto probabilmente perché aveva curato il boss latitante Bernardo Provenzano, venendo a conoscenza del suo rifugio. Dopo anni, la morte di Manca è peraltro ancora avvolta nel mistero e non esiste una verità giudiziaria, in quanto venne ritrovato “suicidato” nella propria abitazione.

Il nome di Lea Garofalo fra l’altro è legato anche per la cronaca a Rozzano: la donna che si era ribellata alla famiglia mafiosa per alcuni anni era infatti vissuta a Rozzano. Dopo l’omicidio da parte dell’ex compagno ’ndrranghetista Carlo Cosco, il suo corpo venne cercato anche in alcune zone periferiche della città. Solo in seguito fu scoperto che Lea era stata attirata in trappola da Cosco a Milano (dove aveva incontrato la giovane figlia), sequestrata, uccisa e poi sciolta nell’acido. L’istituto comprensivo “Monte Amiata” tra l’altro è stato sede, nell’anno scolastico 2019-2020, del concorso nazionale indetto dal Miur “Il fumetto dice no alla ‘ndrangheta”. La dirigente scolastica, Monica Mansi, auspica che le due scuole possano essere intitolate alle due vittime di mafia "perché i giovani non dimentichino il macigno mafioso che continua a gravare sull’Italia e per rafforzare e diffondere sempre più la cultura anti mafiosa".

L’iniziativa coinvolge anche Pino Cassata, dell’associazione “Agende rosse” che è coinvolto anche nella gestione della villa di via Molise, 5, a Cassino Scanasio, uno dei beni confiscati alla mafia. Rozzano è uno dei Comuni del Sud Milano impegnati da anni sul fronte della legalità e recentemente è stata istituita la Commissione antimafia presieduta da Vincenzo Lepori.

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