Diamanti, la bolla che rovina

Milano, 18 maggio 2018 - La prima tegola, per Claudio Giacobazzi, l’ad della società milanese Intermarket Diamond Business morto in un albergo a Reggio Emilia, era arrivata a ottobre dell’anno scorso, con la maxi-multa dell’Antitrust: 15 milioni di euro per Idb e l’altra società coinvolta (la Diamond Private Investment) e per quattro istituti di credito, accusati di aver venduto agli investitori diamanti a prezzi gonfiati. Poi l’inchiesta della Procura di Milano.

Il manager indagato, con altre sei persone, per truffa. Erano stati acquisiti dalla Gdf documenti nelle sedi della Idb, della Dpi, delle banche Bpm, Intesa San Paolo, Mps, Unicredit e Popolare di Bari. Materiale, assieme a esposti presentati dagli investitori, al vaglio degli inquirenti che presto potrebbero chiudere le indagini preliminari. Infine l’inchiesta milanese sul tesoro lasciato da Antinea Massetti De Rico, la titolare di Idb: Giacobazzi era accusato, con altre nove persone, di aver architettato strumenti giuridici per sfruttare il patrimonio milionario. «Era una persona seria e onesta - spiega uno dei suoi difensori, l’avvocato Federico Papa - era rimasto molto colpito sul piano emotivo». Lunedì mattina si è alzato, è uscito dalla sua casa alle porte di Reggio per prendere il treno e andare al lavoro, a Milano. Per 4 ore ha lasciato il telefono staccato, un «comportamento anomalo». La moglie e il figlio si sono preoccupati, sono state avviate le ricerche. Il cadavere è stato trovato in una stanza dell’hotel Remilia, vicino alla stazione della città emiliana dove, altra anomalia, non era solito fermarsi. Giacobazzi ha lasciato un biglietto, che porterebbe ad escludere dubbi sul suicidio. Qualche parola per dire addio ai suoi familiari e un’annotazione: «La camera deve essere ancora pagata». Nessun cenno ai motivi del gesto.