Milano – L’incontro è avvenuto in un “shisha bar” in zona Buenos Aires la serata è proseguita all’Hollywood in corso Como e si è conclusa nel peggiore dei modi per una 21enne in vacanza a Milano, figlia di un tycoon indiano. Il giovane affascinante, dai modi gentili ed educati, che ha conosciuto quella sera, infatti, dopo averla fatta bere è riuscito a sfilarle otto braccialetti d’oro “di fattura artigianale asiatica” ed è scappato via. Ma non è finita, perché nei giorni successivi la vittima l’ha contattato ed è scattata una presunta estorsione, con la consegna di somme di denaro in più tranche in cambio di quei monili che infine si è rifiutato di restituire.
La donna, nata nel Regno Unito da una facoltosa famiglia di origine indiana e da circa due mesi in Italia per una vacanza, nei giorni scorsi ha sporto denuncia ai carabinieri della Stazione Barona - assistita dal team dei legali dello studio penale ICAA di Milano, fondato dall’avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere Penali del Diritto Europeo e Internazionale - ipotizzando i reati di rapina ed estorsione.
Un episodio ripercorso nel racconto messo a verbale, a partire dall’incontro nel “shisha bar”, uno dei locali milanesi dove si fuma il narghilè, con un ragazzo “dall’apparente età di 22/23 anni” che si è presentato come “Yassine”, originario del Marocco. I due si sono conosciuti, hanno parlato e, un drink dopo l’altro, hanno deciso di proseguire la serata ballando all’Hollywood in corso Como. Dopo le 4 sono usciti dalla discoteca. Una volta fuori dal locale, quindi, con un’abile manovra il giovane è riuscito a impossessarsi dei gioielli. “Durante la conversazione – è il racconto della vittima – sfilava otto braccialetti in oro puro dal valore compreso fra cinquemila e seimila euro. Li riponeva nella tasca dei pantaloni. Essendo ubriaca non mi rendevo pienamente conto dei fatti e non davo peso a quel gesto”.
A quel punto Yassine ha accompagnato la 21enne nel parco Porta Nuova e, dopo averla fatta sedere su una panchina, è scappato via di corsa. Appena si è resa conto di essere stata spogliata dei suoi averi, la donna avrebbe chiesto aiuto “alla security del Bosco Verticale”, ma dell’uomo si erano già perse le tracce. Nei giorni successivi, la ragazza ha iniziato un’indagine solitaria: è tornata nel bar e, parlando con gli avventori, è riuscita a recuperare il numero di telefono di Yassine. Lo ha contattato su WhatsApp, pretendendo la restituzione di monili che hanno anche un valore affettivo. E lui, secondo la denuncia, le avrebbe chiesto in cambio somme di denaro.
La ragazza ha riferito di tre incontri, durante i quali avrebbe consegnato a lui o ad amici inviati come “emissari“ in tutto 3.200 euro. Amici che si presentavano a bordo di una Bmw Serie 1. Infine, quando ha insistito per la restituzione, Yassine “ha smesso di rispondermi e mi ha bloccato”. Ha deciso quindi di sporgere denuncia contro quel ragazzo conosciuto nel locale. “Mi ha tolto i braccialetti in maniera non violenta – ha spiegato – e nel corso dei messaggi non mi ha mai minacciata”.