Dalla cultura il rilancio dell’economia

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Pamela

Campaner*

In questo 2020 siamo finalmente tornati ad ascoltare parole convinte sulla necessità di promuovere la cultura per costruire il nostro futuro partendo dalle difficoltà dell’oggi. Milano, città in cui la cultura ha sempre costituito una fra le condizioni prioritarie e necessarie per il rilancio, ha reagito con fiducia. Se, come sostiene il sindaco Giuseppe Sala, la competitività è soprattutto una competitività tra città, l’intelligenza collettiva messa in campo dalle imprese culturali deve puntare a consolidare un sistema urbano che adotti al più presto modelli diversi di organizzazione imprenditoriale della cultura, da subito più efficienti e sostenibili. Fondazione Symbola ha dimostrato come l’adozione di strategie di sviluppo sostenibile fornisca le migliori prospettive per immaginare nuove opportunità di ripensare l’arte e i suoi spazi. Non bastano le eccellenze, che sono certo necessarie, per generare valore. Lo sviluppo economico che le imprese culturali possono innescare, a partire dal turismo, passa per collaborazione, reti tra aziende, accordi e nuovi format. Così facendo il mondo delle attività culturali e creative si fa strumento economico per il territorio e per altre imprese. L’assessore Filippo Del Corno ha già annunciato di voler tornare alla sua musica alla scadenza del mandato. Importante il suo ruolo nella tenuta della comunità culturale milanese. Del Corno ha parlato di necessità di nuove visioni che mettano in moto il cambiamento. Sono convinta che vada elaborata qualche idea soprattutto sul rapporto tra istituzioni e iniziative private. Non servono solo risorse economiche, ma messa a disposizione di strutture, fisiche o di rete. Il Governo è intervenuto a sostegno dei produttori di mostre privati. Milano potrebbe guardare con maggiore attenzione alle gallerie d’arte.

*Ascofoto Confcommercio

e Milano Gallery Weekend

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